Immagine Torrido o Afoso? Perché fa così caldo... quando fa caldo
Tanti sono gli ingredienti che concorrono a definire e a determinare "che caldo fa". Oltre, naturalmente, a considerazioni soggettive (per qualcuno fa caldo... Leggi tutto...
Video rubrica Tempo al Tempo

Il VIDEO-METEO del Capitano Sottocorona

Iscriviti al nostro canale Youtube!

Immagine 1048 vs 1009 hPa SU OVEST MEDITERRANEO, 21 GENNAIO: GRADIENTE BARICO ESASPERATO ...
Più di una volta abbiamo parlato su questo blog dei venti intensi causati dal rapido... Leggi tutto...
Immagine La piccola Era Glaciale e il Minimo di Maunder
E' una tra le storie climatiche e umane che fanno riflettere: climatiche perché diamo troppo per... Leggi tutto...
Immagine Meteosat. Italia. Canale: VIS (visibile)
Immagine dell'Italia nel canale visibile (VIS) del satellite MSG (Meteosat Second Generation) di... Leggi tutto...
Immagine Radar composito Europa e Italia
Mappa Radar composita Europa e Italia, interattiva. Di radareu.cz. 
Immagine Dal cuore dell'Umbria una collaborazione con App, dati e stazioni!
è una realtà ormai consolidata nel panorama meteorologico nazionale. Si tratta infatti di uno dei... Leggi tutto...
Immagine Meteorologia, Volume 6 - Peculiarità atmosferiche nel Mediterraneo e in Italia
Da professionista, dopo un percorso di studi universitario dedicato alla conoscenza... Leggi tutto...

Le ultimissime dal Televideo RAI

Anteprima Televideo RAI

ESTREMI METEO OGGI. RETE LMT

GLI EFFETTI DELL’IRRUZIONE GELIDA NEL NORD AMERICA SULL’OCEANO ATLANTICO E IN EUROPA: UNA CICLOGENESI ESPLOSIVA E UNA MARCATA AVVEZIONE DI ARIA CALDA SUBTROPICALE

Scritto da Andrea Corigliano Lunedì 20 Gennaio 2025 17:00

GLI EFFETTI DELL’IRRUZIONE GELIDA NEL NORD AMERICA SULL’OCEANO ATLANTICO E IN EUROPA: UNA CICLOGENESI ESPLOSIVA E UNA MARCATA AVVEZIONE DI ARIA CALDA SUBTROPICALE

Aria gelida dagli USA all'Oceano AtlanticoL’irruzione di aria gelida di origine artico-continentale, che sta interessando il Nord America, è da poco giunta sulle coste statunitensi orientali e si appresta a proseguire la propria corsa verso levante sorvolando l’Oceano Atlantico.

Come sempre, ne danno testimonianza le immagini satellitari (fig. 1) nel mostrare la nuvolosità che si sviluppa nel momento in cui la massa d’aria molto fredda, scorrendo su una superficie oceanica più calda, si riscalda dal basso, diventa instabile e genera queste nubi a sviluppo verticale che si dispongono in filari, come se fossero piante di vite.

Sospinta da intense correnti occidentali, l'estesa massa d’aria proseguirà il proprio movimento mitigandosi gradualmente man mano che conquisterà l’aperto Oceano (fig. 2): entro mercoledì 22 si troverà all’incirca a metà strada tra il Nord America e le coste occidentali europee che nel frattempo saranno interessate da una modesta saccatura atlantica, poco avvezza a entrare sul bacino occidentale del Mediterraneo e destinata a sfilare verso nord-est da giovedì senza non prima aver esposto le nostre regioni a blandi flussi di aria umida. Sarà questa evoluzione a determinare proprio sul nostro bacino un primo trasporto di aria subtropicale, in parte di origine marittima e in parte di origine continentale, che aprirà una fase caratterizzata da temperature superiori alle medie climatologiche del periodo.

Un secondo contributo all’aumento termico proverrà proprio dalle conseguenze della permanenza, in Oceano, della massa d’aria gelida in uscita dagli Stati Uniti. Il flusso molto freddo giunto sull'Oceano si troverà infatti a stretto contatto con l’aria calda subtropicale tanto da creare un intenso gradiente termico orizzontale, quantificabile sul piano isobarico di 850 hPa – cioè a circa 1500 metri – anche di oltre 20 °C. Questa dinamica comporterà in quota una netta accelerazione della corrente a getto polare e la formazione di un’area potenzialmente ciclogenetica, cioè propensa a fabbricare centri di bassa pressione.



A tal proposito, l’innesco e lo sviluppo di una depressione sarà repentino nella seconda parte della settimana, tanto che tra mercoledì e giovedì i centri di calcolo prevedono la formazione di un ciclone di tipo esplosivo in possibile avvicinamento alle coste occidentali europee, anche se al momento non è ancora possibile avere una previsione affidabile della sua traiettoria (fig. 3).

Parliamo di ciclogenesi esplosiva perché, secondo le prime stime elaborate dai centri di calcolo, si ritiene che la struttura ciclonica possa raggiungere una pressione minima che potrebbe essere inferiore ai 945-950 hPa a seguito di un approfondimento del vortice anche di 40-50 hPa nell’arco delle ventiquattro ore a cavallo delle due giornate appena menzionate: questa evoluzione incentiverà così la risalita di una nuova e probabilmente più intensa avvezione di aria calda verso la nostra penisola e l’area europea in genere.

Anomalia della temperatura attesa per il 21-22 gennaio 2025

Anomalia della temperatura attesa per il 23-24 gennaio 2025


Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla
pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

Per le classiche previsioni del tempo, vai al meteo per oggidomani, oppure al METEO SETTIMANALE » LunedìMartedìMercoledìGiovedìVenerdìSabatoDomenica.

Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

Stampa