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METEO DIDATTICA: COMPRENDERE L’AFFIDABILITÀ DELLE PREVISIONI DEL TEMPO CON UN ESEMPIO TRATTO DALLA NOSTRA VITA QUOTIDIANA

Scritto da Andrea Corigliano Martedì 10 Dicembre 2024 17:00

METEO DIDATTICA: COMPRENDERE L’AFFIDABILITÀ DELLE PREVISIONI DEL TEMPO CON UN ESEMPIO TRATTO DALLA NOSTRA VITA QUOTIDIANA

L'affidabilità... è come una banderuolaTutte le volte in cui assistiamo a un cambio della circolazione atmosferica a grande scala che potrebbe comportare l’avvento di un nuovo scenario meteorologico alle nostre latitudini, siamo soliti iniziare l’analisi proponendo una linea di tendenza che, giorno dopo giorno, va poi a definire sempre più i dettagli fino ad arrivare a stilare la previsione meteorologica vera e propria uno o due giorni prima dell’evento. Si tratta di un percorso che assomiglia alla fase di atterraggio di un aereo, in cui vediamo prima il paesaggio dall’alto e poi, man mano che scendiamo di quota, riusciamo a vedere sempre più i dettagli. Questo nostro iter è semplicemente dettato da una caratteristica dell’atmosfera, descritta con queste parole: «Il sistema atmosferico è un sistema complesso e sensibile alle condizioni iniziali».

Desidero spiegare questa «sensibilità» proponendo una storia dei nostri giorni… «Esco di casa e mi accingo a prendere l’automobile per recarmi alla stazione. Distrattamente le chiavi mi cadono, mi chino per raccoglierle e perdo due secondi. Salgo e parto. Arrivo alla rotonda, ma un’altra automobile ha la precedenza: rallento per farla passare e perdo altri cinque secondi. Se non mi fossero cadute le chiavi e se non avessi perso quei due secondi, sarei arrivato prima io alla rotonda e sarei passato per primo. E invece ho perso sette secondi. Continuo e arrivo al semaforo: è appena scattato il giallo e quindi devo rallentare per fermarmi. Scatta il rosso e dura un minuto. Se non mi fossero cadute le chiavi e se non avessi incontrato l’automobile alla rotonda, non avrei perso sette secondi, avrei trovato il semaforo verde e sarei passato. E invece no. Perdo ancora tempo: in tutto un minuto e sette secondi.

Continuo e lungo la strada incontro un autobus che sta per rientrare nella corsia di marcia dopo aver effettuato la fermata al capolinea: non ce la faccio a sorpassare, mi devo mettere in fila e procedere a velocità meno sostenuta. Percorro il restante tragitto impiegando dieci minuti di più rispetto al tempo che mi servirebbe se non avessi incontrato l’autobus. E quindi, per un mazzo di chiavi cadute accidentalmente per terra, perdo in tutto 11 minuti e sette secondi. Arrivo così alla stazione e mi reco in biglietteria. Trovo una comitiva di villeggianti che è in fila per il biglietto: è appena scesa dall’ultimo treno, giunto solo due minuti prima il mio arrivo in stazione. Niente da fare, devo fare la fila e ci vogliono venti minuti prima che sia il mio turno. Per un mazzo di chiavi caduto accidentalmente e per i due secondi che ci sono voluti per raccoglierlo, ecco che il tempo perso che ho accumulato è diventato pari a 31 minuti e 7 secondi. Corro al binario ma il treno è partito. Devo aspettare il successivo che parte 50 minuti più tardi e accumulo in tutto un ritardo di un’ora, 21 minuti e 7 secondi per colpa di un mazzo di chiavi cadute per terra.



La mia evoluzione temporale è stata così sensibile alla condizione iniziale: aver perso due secondi per un mazzo di chiavi cadute per terra. Proprio come accade con l’evoluzione del tempo atmosferico perché anche l’atmosfera è sensibile alle condizioni iniziali. Ecco perché le previsioni a lungo termine sono inaffidabili, come è stata inaffidabile la mia previsione di arrivare puntuale alla stazione: quei due secondi iniziali – cioè un piccolo errore nella valutazione del tempo di partenza – sono cresciuti a dismisura e mi ha fatto perdere il treno perché ho accumulato un ritardo di oltre un'ora e quindi ho sbagliato la mia previsione di arrivo alla stazione».

Ecco perché i dettagli sulle previsioni a lungo termine non hanno alcuna valenza scientifica.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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