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PEGGIORAMENTO LUNEDÌ 23, PER LA RISALITA DI UNA NUOVA DEPRESSIONE CHE PORTERÀ ANCORA NEVICATE A QUOTE COLLINARI AL CENTRO-NORD E ANCHE SU PARTE DEL NORD-OVEST

Scritto da Andrea Corigliano Lunedì 23 Gennaio 2023 00:00

PEGGIORAMENTO LUNEDÌ 23, PER LA RISALITA DI UNA NUOVA DEPRESSIONE CHE PORTERÀ ANCORA NEVICATE A QUOTE COLLINARI AL CENTRO-NORD E ANCHE SU PARTE DEL NORD-OVEST

Immagine da satellite del 22 gennaio 2023Nell’ultima analisi sull’evoluzione a breve termine eravamo rimasti con l’incognita relativa a quella che sarebbe potuta essere la traiettoria della nuova circolazione ciclonica, con sistema frontale annesso, che nella mattina odierna ha preso forma sul Mare Ionio e che, come mostra l’immagine satellitare, nel corso del pomeriggio ha cominciato a muoversi verso nord per prendere ancora una volta la strada adriatica (fig. 1). Secondo gli ultimi calcoli elaborati dai modelli numerici, nel corso della prossima notte il minimo si sarà portato grosso modo tra Abruzzo e Molise per poi continuare la propria corsa verso nord ovest e traslare sul versante tirrenico entro il pomeriggio di domani, lunedì 23 (fig. 2).

Rispetto agli aggiornamenti di ieri c’è quindi una modifica della traiettoria che avrebbe dovuto mantenere una direzione di moto più orientale: nulla di cui meravigliarsi perché, come abbiamo specificato proprio nell’ultima analisi, non è facile per la modellistica numerica inquadrare con attendibilità elevata l’evoluzione di figure bariche di limitata estensione spaziale su intervalli anche inferiori alle 48 ore. Questa evoluzione andrà però a intensificare il richiamo di aria più temperata e a indirizzarlo in forma più organizzata anche verso il Nord Italia, con la Pianura Padana che subirà in tal modo l’ingresso di venti orientali, forieri di precipitazioni in particolar modo lungo i versanti esposti alla circolazione entrante.

Se da un lato questo flusso sarà responsabile dell’arrivo di precipitazioni, dall’altro causerà un lieve incremento termico, specie in quota, stimabile in circa 2-4 °C che determinerà di pari passo anche il rialzo della quota dello zero termico e delle nevicate che comunque continueranno a coinvolgere, in prevalenza, i settori collinari. Per comprendere dove è probabile la concentrazione delle precipitazioni più intense e organizzate possiamo dividere l’evoluzione del peggioramento in due fasi: la prima tra questa notte e la mattina di domani, la seconda tra il pomeriggio e la sera di domani, lunedì 23 gennaio, a seconda della posizione che andrà ad assumere la circolazione ciclonica.

Nella prima fase, il coinvolgimento più diretto riguarderà essenzialmente le Alpi e le Prealpi venete, l’Emilia Romagna, le Marche, l’Appennino toscano e l’Umbria perché queste regioni si troveranno maggiormente esposte all’azione di sbarramento della ventilazione in risalita sul bordo settentrionale della figura barica. Poi, nel corso del mattino inizierà a prendere forma la seconda fase con i fenomeni che inizieranno a interessare anche parte del Nord-Ovest, dove tenderanno a distribuirsi in modo un po’ più omogeneo nel corso del pomeriggio e a persistere anche in serata, come avverrà peraltro con buona probabilità anche sul settore alpino più orientale.



La disposizione del flusso, a rotazione ciclonica, dovrebbe concentrare la fenomenologia in modo particolare sui versanti padani delle Alpi piemontesi, dove si attendono le precipitazioni un po’ più intense e organizzate. Sempre tra il mattino e il pomeriggio, probabile modesto peggioramento anche in Toscana, con precipitazioni per lo più sparse. Sul resto della penisola generale variabilità, con schiarite anche ampie sul versante adriatico centro-meridionale, Calabria, Sicilia ionica e Sardegna e nuvolosità più compatta sul versante tirrenico, con precipitazioni sparse tra Lazio, Campania, Calabria e Sicilia occidentale. Per quanto riguarda le nevicate, si prevede nel corso dell’evento un innalzamento della quota dello zero termico.

In generale, possiamo quindi affermare che al Nord e su Toscana, Umbria e Marche nevicherà inizialmente tra i 100 e i 300 metri con qualche episodio di pioggia mista a neve o di neve molto bagnata non esclusa su alcuni tratti di pianura, per arrivare poi tra i 400 e i 600 metri. Si passerà invece alla bassa montagna sui rilievi veneti e del Friuli Venezia Giulia (700-800 metri). A fine evento, si potrebbero registrare apporti nevosi anche significativi (forbice 35-50 cm) sull’Appennino settentrionale, sul Piemonte occidentale, su Alpi e Prealpi venete e friulane.

Mappe per lunedì 23 gennaio 2023


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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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