TEMPORANEO CALO TERMICO AL CENTRO-NORD ENTRO LUNEDÌ, POI MANOVRE SEMPRE PIÙ CONVINTE PER L’INGRESSO DI UNA PERTURBAZIONE AUTUNNALE
TEMPORANEO CALO TERMICO AL CENTRO-NORD ENTRO LUNEDÌ, POI MANOVRE SEMPRE PIÙ CONVINTE PER L’INGRESSO DI UNA PERTURBAZIONE AUTUNNALE
Una massa di aria fredda si porterà entro domenica sera a ridosso dell’arco alpino e determinerà sull’Europa centrale un sensibile raffreddamento con temperature che si porteranno fino a 5-7 °C al di sotto delle medie stagionali. Si tratterà del respiro della depressione artica centrata sulla penisola scandinava che avrà giusto il tempo di estendere la propria influenza verso sud prima che un successivo aumento della pressione atmosferica lungo i paralleli centrali europei spinga questa azione fredda rapidamente verso levante entro martedì 17 ottobre.
Si sarebbe potuto pensare che forse, con questa massa d’aria proprio a due passi da noi, sarebbe stato facile da parte della dinamica atmosferica trascinare la nuova circolazione anche sul Mediterraneo per portare un deciso calo termico anche alle nostre latitudini e spingere così anche l’Italia verso un'importante fase più fredda del normale. E invece non andrà così o, per meglio dire, avverrà solo in parte e per un periodo di tempo molto limitato. Solo le regioni settentrionali, infatti, sperimenteranno tra domenica 15 e lunedì 16 ottobre una diminuzione delle temperature di un certo rilievo che porterà il campo termico su valori anche di 3-4 °C sotto la media del periodo, partendo da scarti positivi di 5-6 °C: un salto all’indietro di circa 8-10 °C che si ridurrà a circa 5-6 °C al Centro e in Sardegna, dove si prevede temporaneamente un rientro dei valori entro le medie di metà ottobre.
Nessuna variazione è invece prevista sulle regioni meridionali e sulla Sicilia. Nulla di particolarmente rilevante quindi, anche se con buona probabilità questo sbuffo in ingresso da est accentuerà la sensazione di freddo perché il nostro fisico è ormai da molto tempo esposto a temperature di stampo estivo. Questa parentesi verrà già chiusa martedì, quando da sud si farà strada una nuova avvezione di aria calda: questa volta, però, la circolazione che accompagnerà la massa d’aria subtropicale tenderà ad acquistare sempre più una curvatura ciclonica, indotta da un segnale perturbato atlantico che potrebbe diventare più incisivo tra il 18 e il 20 ottobre e arrivare così ad aprire il passaggio a quella che parrebbe essere la prima perturbazione di chiaro stampo autunnale: aspettiamo i successivi aggiornamenti per avere un segnale ancora più robusto su cui poter lavorare per iniziare a fornire i primi dettagli su questa evoluzione.
Concludo questo intervento con una breve nota che vuole essere, più che altro, un avviso per l’utente che ha difficoltà a muoversi nei meandri dell’informazione in rete. È iniziata la stagione in cui basterà davvero poco per annunciare con il megafono l’arrivo di ondate di freddo, di gelo e magari di neve: una sola previsione deterministica a oltre 7-8 giorni, con l’Italia sprofondata nel… blu dipinto di blu, sarà più che sufficiente per confezionare notizie che descriveranno scenari destinati poi, molto spesso, a rimanere solo sulla carta. Il primo caso lo abbiamo già registrato in questi giorni e ne seguiranno sicuramente altri da qui a febbraio. Non lasciatevi ammaliare dal canto delle sirene perché non è e non sarà mai quella la voce della meteorologia che invece vuole far capire come si arriva a elaborare una previsione del tempo alle diverse scale spazio-temporali, a seconda degli scenari elaborati dalla modellistica numerica.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera