PROMONTORIO NORD AFRICANO SULLA VIA DEL TRAMONTO
PROMONTORIO NORD AFRICANO SULLA VIA DEL TRAMONTO
Ci attendono ancora giornate all’insegna della stabilità e del caldo marcatamente anomalo per il periodo. Possiamo però dire che il picco di questa fase atmosferica davvero fuori dal comune è stato ormai raggiunto perché, anche se bisognerà ancora aspettare qualche giorno, il campo anticiclonico di matrice subtropicale è sulla strada del tramonto e tenderà ad attenuarsi entro il fine settimana.
Questo cambiamento sarà dovuto allo sviluppo e al passaggio alle alte latitudini di un’incisiva saccatura artica che, muovendosi da ovest verso est, andrà a schiacciare il bordo settentrionale del promontorio nord africano e a ridisegnare gli equilibri barici in pieno Oceano Atlantico. Questo primo cambio di passo della dinamica atmosferica determinerà, alle nostre latitudini, l’ingresso di aria più umida che nel corso del prossimo fine settimana potrà già determinare un primo aumento della nuvolosità sulle nostre regioni centro-settentrionali, associata a qualche precipitazione.
Non sarà certamente questa un’evoluzione tipica della stagione autunnale, ma un segnale un po’ più convinto in tal senso potrebbe farsi strada all’inizio della prossima settimana. L’embrione di questo cambiamento è rintracciabile in quella modesta ansa depressionaria che abbiamo chiamato B1 e che proprio nel corso del prossimo week-end potrebbe affacciarsi all’Europa occidentale per poi entrare probabilmente sul Mediterraneo occidentale tra lunedì e martedì prossimi.
Di pari passo, andrà seguito anche lo sviluppo della cresta anticiclonica, chiamata A1, che potrebbe rinforzarsi tra le Isole Britanniche e la penisola scandinava seguendo all’incirca la stessa tempistica dello sviluppo depressionario in sede mediterranea: in questo caso, la nota di rilievo legata alla nascita di questo nuovo campo anticiclonico riguarderebbe una discesa di aria fredda lungo il fianco orientale della figura di alta pressione, ma sulla spinta meridiana del flusso sussiste ancora non poca incertezza tra le diverse soluzioni calcolate.
Dal momento che la distanza temporale entro cui la dinamica atmosferica potrebbe portare a compimento lo sviluppo di queste due circolazioni antagoniste è ancora piuttosto elevata in quanto arriviamo a quasi una settimana, è bene aspettare ancora qualche giorno per dare alla modellistica numerica il tempo di definire meglio i raggi d’azione delle due circolazioni, le loro traiettorie e le tempistiche della loro formazione che avverrà in parallelo perché da questi fattori dipenderanno gli sviluppi del tempo previsto sulla nostra penisola a partire da lunedì.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera