EUROPA IN BALIA DELLE GOCCE FREDDE E DELLE CORRENTI ORIENTALI
EUROPA IN BALIA DELLE GOCCE FREDDE E DELLE CORRENTI ORIENTALI
Gli articoli che scrivo in questa pagina hanno molto spesso un taglio didattico per fare capire al lettore il perché delle condizioni meteorologiche che si verificano. Vogliatemi scusare se l’articolo che vi appresterete a leggere, qualora lo vogliate, è un po’ più didattico del solito. Se ricorderete, qualche giorno fa avevamo detto che il periodo che si sarebbe aperto in questi giorni e in quelli avvenire sarebbe stato condizionato dall’evoluzione sul continente europeo, Mediterraneo compreso, di gocce fredde e quindi di circolazioni cicloniche di limitata estensione spaziale che rendono la previsione meteorologica più incerta nel momento in cui la sua distanza temporale si spinge anche a pochi giorni.
A tal proposito, desidero farvi osservare questa caratteristica analizzando l’evoluzione complessiva degli scenari calcolati dal sistema probabilistico di ensemble tra mercoledì 30 novembre e venerdì 2 dicembre, in modo da cogliere quelle che sono le attuali incertezze dell’evoluzione attesa sull’Italia sul finire di questa settimana. Partiamo dalla situazione prevista per mercoledì 30, alle ore 14 (fig. 1, a sinistra).
Ogni linea colorata rappresenta una delle trenta evoluzioni calcolate dal modello numerico. Per quanto ci riguarda, siamo interessati alla previsione sulla probabile posizione che andrà ad assumere sull’Italia la circolazione ciclonica che si isolerà dalla saccatura ora in ingresso sul Mediterraneo dalla Valle del Rodano e che andrà a condizionare il tempo soprattutto delle nostre regioni centro-meridionali e in particolare del Sud tra domani (martedì 29) e dopodomani (mercoledì 30).
È molto chiaro che già a 48 ore sussistono delle incertezze anche significative su quello che potrebbe essere il posizionamento del minimo perché tutte le linee, ovvero le trenta previsioni, non sono sovrapponibili: se lo fossero, saremmo di fronte ad una previsione che ha elevata affidabilità. Sul Nord Europa, una situazione quasi analoga riguarderebbe la previsione della posizione di un’altra goccia fredda che dovrebbe staccarsi dalle latitudini artiche e dirigersi verso sud.
Sotto la spinta delle correnti orientali attivate dal possente anticiclone russo, queste due circolazioni potrebbero unirsi tra giovedì 1 e venerdì 2 e iniziare un moto retrogrado, cioè da est verso ovest (fig. 1, a destra). Ma più allunghiamo l’orizzonte temporale, più aumenta la divergenza delle previsioni che diventano sempre meno simili tra di loro: vuol dire quindi che l’attendibilità previsionale continua a calare e di conseguenza bisogna essere prudenti, sempre che non si voglia usare la meteorologia per fare numeri da circo.
Possiamo però affermare che, tra gli scenari possibili, ce ne sono alcuni che contemplano un coinvolgimento più diretto delle regioni settentrionali che, proprio per il possibile passaggio di questa circolazione, potrebbero sperimentare condizioni di maggiore instabilità atmosferica. Tra questi scenari ce ne sarebbe uno che, proprio in virtù di un maggiore coinvolgimento del Nord Italia da parte della goccia fredda, vedrebbe al suolo la formazione di un vortice molto ristretto in prossimità del Golfo del Leone (fig. 2). Questa struttura sarebbe in grado in parte di richiamare in Val Padana la parte più marginale del flusso freddo convogliato a ovest, a più alte latitudini, dall’anticiclone russo e in parte di attivare un modesto richiamo meridionale verso il Nord-Ovest: si tratterebbe quindi di una situazione favorevole magari a qualche precipitazione che potrebbe essere nevosa anche a quote collinari.
È questa già una previsione? Non ancora, perché non è ancora chiaro il posizionamento della goccia fredda da cui dipenderà se quel minimo al suolo sul Golfo del Leone si formerà e, se sì, se sarà sempre quella la posizione. Al momento, proprio per la limitata estensione della figura barica, non si può sapere di più. Care lettrici e cari lettori, il bello della meteorologia è anche questo. È anche addentrarsi nei labirinti della modellistica per vedere come lavora, spesso con non pochi grattacapi.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera