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Nevica al sud e il riscaldamento globale non esiste: l’ennesima disinformazione che confonde il tempo con il clima

Scritto da Andrea Corigliano Sabato 05 Gennaio 2019 10:00

Nevica al Sud e il riscaldamento globale non esiste: l’ennesima disinformazione che confonde il tempo con il clima

Titolo de Il Messaggero sul riscaldamento globaleNegli ultimi tre giorni l’Italia è stata interessata da correnti molto fredde provenienti dall’artico che hanno determinato un sensibile calo delle temperature e nevicate, a tratti con accumuli anche lungo la costa, su buona parte delle nostre regioni centro-meridionali: in particolare, data la provenienza nord-orientale del flusso, è stato il versante adriatico a dover sperimentare la fenomenologia più consistente e organizzata. È bastata una situazione prettamente invernale, limitata nel tempo e nello spazio, per leggere comunque sul quotidiano “Il Messaggero” del 5 gennaio la seguente notizia: “Il freddo di questi giorni allontana i timori del riscaldamento globale” (prima figura). Facciamo notare che non siamo di fronte a un’informazione corretta, bensì a una notizia che contiene errori anche grossolani dal punto di vista scientifico e che purtroppo non è nuova nel mondo dell’informazione perché, anche nel passato più recente, il quotidiano “Libero” ha lasciato intendere ai suoi lettori che il riscaldamento globale non esiste solo perché a fine agosto una nevicata aveva interessato l’arco alpino nord orientale a quote piuttosto basse per il periodo (ma non eccezionalmente basse), a causa di un’irruzione di aria molto fresca che sanciva il passaggio della cosiddetta “burrasca di fine estate”. Per la precisione, il 27 agosto 2018, si leggeva così: “C’è talmente caldo che nevica a Cortina. Il meteo smonta le balle sul riscaldamento globale” (figura sotto). Quali sono gli errori di fondo contenuti in questo tipo di informazione? Il primo è che si confonde il “tempo meteorologico” con il “clima” e il secondo riguarda la comparazione tra scale spaziali diverse perché un fenomeno “locale” viene paragonato a un fenomeno “globale”. Vediamo di spiegare più dettagliatamente di che cosa si tratta. Innanzitutto, si definisce “tempo meteorologico” la successione giornaliera delle condizioni atmosferiche che si verificano in una località, mentre il “clima” è la media delle condizioni atmosferiche di quella località. Secondo le regole dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, questa media è calcolata su un periodo minimo di 30 anni: volendo fare un esempio, nello specifico sono considerate le ultime 30 osservazioni, una per ogni anno, registrate a Lecce il 4 gennaio. Un evento di freddo e neve, come quello che in questi giorni ha interessato buona parte delle regioni meridionali, non è quindi il clima delle località interessate dall’evento nevoso, ma è semplicemente il tempo registrato in questi giorni in queste località. Volendo usare una metafora, possiamo dire che il “tempo” fotografa le “condizioni meteorologiche” del 4 gennaio su Lecce, mentre il clima è l’album che raccoglie almeno tutte le ultime 30 fotografie del 4 gennaio di tutti gli ultimi 30 anni di questa città.


È lecito quindi porci alcune domande. Quante foto su 30 avremo allora con le campagne imbiancate e con sopra appuntate le temperature particolarmente rigide registrate? E quante, invece, saranno le foto con il cielo sereno e con annotate temperature miti? Quante le giornate piovose? Non ci vuole molto a intuire, anche perché viviamo in Italia e non in Siberia, che una foto con la neve è quella di gran lungo meno frequente. Tra l’altro, se fosse corretto questo modo di fare informazione, allora potremmo considerare in estate un’ondata di caldo, quando i picchi di calore portano le temperature massime fino a 38-40 °C, e affermare al contrario che il riscaldamento globale ha subìto un’accelerazione. Nessuno ce lo potrebbe vietare perché il modo utilizzato per riportare questa notizia è uguale a quello utilizzato che il riscaldamento globale non esiste perché si verifica una fase fredda e nevosa. Perché, però, una notizia del genere non viene riportata, quando magari si registrano temperature massime così elevate?

Il secondo errore, come abbiamo accennato all’inizio, è che un evento meteorologico “locale” è confrontato con una media climatica “globale”. Come dire, il Sud Italia da una parte e il resto del mondo dall’altra. Non solo quindi un errore perché, come abbiamo appena spiegato, si confonde il tempo con il clima, ma anche un errore di paragone perché un evento meteorologico, che non è il clima della località interessata dall’evento, viene citato per dimostrare l’inesistenza di un fenomeno climatico che riguarda tutto il Pianeta. Purtroppo non mancheranno altre occasioni per rileggere questo tipo di notizie: basterà aspettare la prossima nevicata fino in pianura e, anche se nel mezzo avremo un periodo caratterizzato da caldo anomalo con lo zero termico sulle Alpi che supera i 3000 metri, non importa. Ma quando leggeremo nuovamente notizie del genere basterà riprendere questo articolo, cambiare la data e cambiare la zona dove è nevicato. Per il resto, potremo lasciare il testo e la punteggiatura al loro posto.

Titolo di Libero del 27 agosto 2018

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