UN BLOCCO ANTICICLONICO SARÀ SFAVOREVOLE A DINAMICHE INVERNALI ED ESPORRÀ L’ITALIA SOLO A IMPULSI FREDDI PERIFERICI
UN BLOCCO ANTICICLONICO SARÀ SFAVOREVOLE A DINAMICHE INVERNALI ED ESPORRÀ L’ITALIA SOLO A IMPULSI FREDDI PERIFERICI
Il rinforzo dell’alta pressione sui paesi occidentali europei avvenuto nelle ultime 24 ore potrebbe costringere la stagione invernale a una lunga pausa perché nei prossimi giorni si profilerà una situazione di blocco della circolazione atmosferica che con buona probabilità penalizzerà l’area occidentale del nostro continente. L’analisi del segnale medio che emerge nell’evoluzione fino a lungo termine lascia infatti intendere che ci troveremo a trascorrere almeno i prossimi dieci giorni in compagnia di due espansioni dell’anticiclone verso latitudini artiche che metteranno in movimento irruzioni di aria molto fredda dirette principalmente verso l’Europa centro-orientale e la penisola balcanica.
Se da un lato risentiremo quindi degli effetti di uno stato dell’atmosfera particolarmente stabile che manterrà a distanza quelle perturbazioni atlantiche che sono dispensatrici di piogge e di nevicate, dall’altro l’azione dei flussi artici sulla nostra penisola potrà risultare solo periferica e limitarsi a lambire soprattutto il nostro versante adriatico che sarà più esposto, rispetto al resto della penisola, alla coda delle irruzioni.
Per quanto una configurazione di blocco sia la condizione necessaria per muovere le masse d’aria di matrice polare o artica verso le basse latitudini e qui innescare condizioni atmosferiche dalle caratteristiche prettamente invernali, nell’evoluzione che va prospettandosi la nostra penisola non risentirà di questo tipo di tempo perché la posizione dei massimi della figura anticiclonica sarà troppo vicina al nostro continente e di conseguenza la strada occidentale, quella passante dalla Valle del Rodano, resterà chiusa al transito dei flussi settentrionali che saranno invece costretti ad impattare in parte sull’arco alpino e a deviare verso levante.
Nelle due irruzioni che probabilmente si manifesteranno entro i prossimi dieci giorni – quella del 17-18 gennaio e quella del 20-22 gennaio (vedi figure 1 e 2) – l’evoluzione sarà infatti molto simile: le due espansioni meridiane dell’alta pressione metteranno in moto due irruzioni di aria artica verso sud, ma saranno seguite da due fasi di coricamento del campo anticiclonico lungo i paralleli che faranno rientrare da est solo una parte delle due masse d’aria in transito sull’area balcanico-danubiana con le loro isoterme dai valori più bassi.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera