FREDDO INTENSO IN ARRIVO DA GIOVEDÌ: PER ALCUNI GIORNI L’ITALIA SARÀ INTERESSATA DA CORRENTI ARTICHE CONTINENTALI.
FREDDO INTENSO IN ARRIVO DA GIOVEDÌ: PER ALCUNI GIORNI L’ITALIA SARÀ INTERESSATA DA CORRENTI ARTICHE CONTINENTALI.
Gli ultimi aggiornamenti confermano l’arrivo di correnti molto fredde sull’Italia a partire dal pomeriggio di giovedì 11 febbraio, a partire dal Nord-Est: si tratterà di aria di matrice artico-continentale che si propagherà a tutta l’Italia nel corso del fine settimana raggiungendo l’apice dell’intensità tra domenica 14 e lunedì 15, per poi iniziare ad attenuarsi. Dopo aver dato modo alla modellistica numerica di ricalcolare il quadro sinottico associandolo ormai a un buon grado di affidabilità, vediamo quale sarà molto probabilmente la dinamica che sarà messa in moto dall’atmosfera per far giungere sull’Italia un raffreddamento che sarà per molte regioni particolarmente sensibile.
Poiché i dettagli su ogni qualsiasi evoluzione possono essere colti solo nel momento in cui appare chiara la forma della configurazione che ne è responsabile, analizziamo come andranno disponendosi le figure di alta e di bassa pressione in quota e al suolo nella giornata di domenica per poter cogliere le caratteristiche peculiari di questa nuova fase meteorologica che chiuderà per il momento le porte all’egemonia del flusso atlantico.
Nella prima figura è rappresentata la situazione prevista a circa 5500 metri di quota, in cui è interessante osservare il contributo di matrice subtropicale responsabile dell’espansione lungo i meridiani passanti per il Mare del Nord di un modesto promontorio che, a foggia di cresta dell’onda, separerà due sistemi ciclonici ugualmente estesi e intensi: a sinistra quello atlantico responsabile del flusso perturbato e a destra quello continentale responsabile dell’intensa ondata di gelo che sta interessando i paesi dell’Europa centro-orientale. La spinta meridiana dell’onda anticiclonica sarà in parte soffocata dal peso del flusso zonale che arriverà senza incontrare alcun ostacolo fin quasi sulle coste dell’Europa occidentale e che non permetterà quindi alla figura di alta pressione di prendere completamente in mano le redini del gioco.
Possiamo quindi affermare che il campo anticiclonico cercherà di adattarsi alla situazione, limitandosi a offrire il proprio fianco orientale alla discesa delle correnti artiche ma senza provare a imporsi sulle due ampie circolazioni cicloniche rinforzandosi ed espandendo ulteriormente il proprio dominio che resterà invece piuttosto limitato. Ai fini del tempo previsto sull’Italia, questa relativa debolezza può essere colta anche nella configurazione barica che molto probabilmente andrà costruendosi nei bassi strati, sempre nella giornata di domenica (figura 2).
Balza infatti all’occhio la forma dell’asse principale attorno al quale si distribuirà il campo anticiclonico perché, disponendosi su una specie di lettera “L”, condizionerà l’entità del raffreddamento destinato alla nostra penisola proprio nella fase di massimo afflusso delle correnti. Se l’area continentale balcanico-danubiana sperimenterà la parte più intensa dell’irruzione perché si troverà sul lato destro dell’asse, sull’Italia l’aria gelida in arrivo tenderà infatti a smorzare gradualmente la propria intensità perché lungo il suo cammino per giungere fino a noi dovrà prima curvare: in questo modo, diventerà meno vincolante il collegamento con il vasto serbatoio gelido presente a oriente.
Questa caratteristica è bene evidente anche nella distribuzione del campo termico previsto sulla quota isobarica di 850 hPa, cioè a circa 1500 metri (figura 3): osservando infatti la previsione della posizione delle isoterme basandoci ancora sulla media di ensemble, la vicinanza tra le stesse sui bacini che circondano l’Italia testimonia la graduale perdita dell’intensità dell’irruzione man mano che ci spostiamo dall’Adriatico al Mar delle Baleari. La parte più fredda della massa d’aria interesserà infatti le regioni settentrionali tra venerdì e sabato e molto probabilmente il versante adriatico centro-settentrionale tra sabato e domenica, dove la temperatura a circa 1500 metri potrebbe oscillare attorno ai -10 °C.
Tra domenica e lunedì, invece, il nucleo di freddo più intenso raggiungerà le regioni meridionali. Indipendentemente da questa tempistica, per tutta la penisola e in particolar modo per il versante orientale si tratterà di valori termici di tutto rispetto, tipici di un’intensa ondata di freddo dalle caratteristiche prettamente invernali, considerando tra l’altro che questa massa d’aria viaggia nei bassi strati dell’atmosfera e di conseguenza al suo arrivo il sensibile calo termico si avverte in poco tempo. Bisognerà ora valutare l’entità del raffreddamento sulle diverse aree dell’Italia e gli effetti che questa irruzione avrà sullo stato del tempo non solo nel momento in cui l’aria fredda irromperà tra giovedì e venerdì, ma anche quando il flusso artico sarà a regime: in queste condizioni, infatti, è molto probabile avere nevicate fino a quote molto basse e a tratti anche sulle coste, specie sui settori esposti alle correnti orientali.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera