Immagine Meteorologia, Volume 7 - I MODELLI FISICO-MATEMATICI E LA PREVISIONE DEL TE...
Da professionista, dopo un percorso di studi universitario dedicato alla conoscenza dell’atmosfera e un lavoro che mi ha fatto vestire i panni di docente e... Leggi tutto...

Il VIDEO-METEO del Capitano Sottocorona

Le ultimissime dal Televideo RAI

Anteprima Televideo RAI
Immagine Il profumo della primavera: sappiamo cos'è, ma a che serve?
Per quanto meraviglioso possa essere quel ricco profumo "terroso" che respiriamo spesso in... Leggi tutto...
Immagine ANCHE IL GRANDE CALDO HA LE SUE INCERTEZZE
Per trattare la linea di tendenza a medio e lungo termine ci siamo sempre avvalsi dell’ausilio... Leggi tutto...
Immagine GFS 250hPa Wind Italia
GFS 250hPa Wind, il vento alle alte quote espresso in metri al secondo e relativa altezza... Leggi tutto...
Immagine WRF Li-K (centro-nord) - ARW by ICON
Modello WRF-ARW con la mappa per il Centro-Nord del Lifted Index e del K index, entrambi indici... Leggi tutto...
Immagine Meteo e Clima in Provincia di Palermo
Ha un'area molto vasta la provincia di Palermo, occupando una porzione notevole del settore... Leggi tutto...
Immagine Meteo e Clima in Asia Settentrionale e Orientale
L'Asia, essendo in realtà unita geograficamente all'Europa, fa parte di un continente più grande... Leggi tutto...

ESTREMI METEO OGGI. RETE LMT

ANCORA PERTURBAZIONI IN ARRIVO, MA UNA TREGUA SI PROFILA ALL’ORIZZONTE

Scritto da Andrea Corigliano Mercoledì 09 Dicembre 2020 18:00

ANCORA PERTURBAZIONI IN ARRIVO, MA UNA TREGUA SI PROFILA ALL’ORIZZONTE

Altezze geopotenziali del 9 Dicembre 2020Prima di proseguire l’analisi dello scenario meteorologico più probabile atteso per i prossimi giorni desidero proporvi una breve sintesi delle condizioni atmosferiche che si sono susseguite nell’ultima settimana, cioè dal momento in cui alle nostre latitudini si è andata costruendo una circolazione secondaria di bassa pressione che, rimanendo in comunicazione con quella principale presente in Oceano Atlantico, è stata continuamente alimentata da impulsi di aria fredda marittima di origine prima artica e poi polare con annesse perturbazioni a precedere le irruzioni. Ritengo importante sottolineare questo aspetto dal punto di vista sinottico perché credo che possa essere interessante fare osservare al lettore come, dopo un mese di novembre decisamente dominato dai campi di alta pressione e quindi trascorso con ben poche piogge salvo gli eventi puntuali di estrema intensità che a fine mese sono purtroppo degenerati in episodi alluvionali in Sardegna e in Calabria, la prima decade di dicembre abbia completamente ribaltato la situazione proponendo questa volta il dominio di una circolazione ciclonica (figura 1). Dal punto di vista tecnico, il disegno barico che si è andato costruendo proprio nell’ultima settimana ha delineato una configurazione detta a “omega rovesciata” perché la sua forma ricorda questa lettera greca, scritta però al rovescio. Si tratta di una struttura di blocco perché rimane quasi stazionaria per almeno 5-7 giorni e di conseguenza permette la persistenza dello stesso tipo di tempo sulle stesse aree. È facile immaginare questa figura barica come se fosse una buca all’interno della quale cadono, come se fossero delle biglie, le perturbazioni atlantiche. Non per niente, giunti al 9 dicembre, contiamo già il passaggio di tre perturbazioni e una quarta giungerà venerdì 11: l’elevata frequenza con cui stanno transitando per l’Italia i sistemi perturbati atlantici è proprio un indice della facilità con cui questi sistemi trovano la strada spianata per entrare alle nostre latitudini. A questa situazione si aggiunge poi la difficoltà che le perturbazioni stesse riscontrano nel risalire la buca e quindi il rallentamento della loro evoluzione verso levante che determina l’insistenza delle precipitazioni sulle stesse aree, specie se queste sono particolarmente esposte ai flussi che accompagnano i sistemi nuvolosi: basti per esempio pensare che in soli tre giorni nelle aree pedemontane del Friuli Venezia Giulia sono caduti tra i 300 e i 700 millimetri di pioggia (fonte OSMER) – equivalenti ad altrettanti litri d’acqua per metro quadrato di superficie – e che i centimetri su centimetri di neve che si sono sovrapposti di ora in ora sulle nostre Alpi hanno portato la cumulata a raggiungere altezze per lo più comprese tra i due e i quattro metri di manto bianco con picchi anche superiori, specie dove la temperatura per tutto il periodo non è mai salita al di sopra dello zero.


Geopotenziali e pressione slm attesi per il 13 Dicembre 2020
È lecito, allora, chiedersi se e quando usciremo da questa situazione. La risposta ci viene data come sempre dai calcoli della modellistica numerica che inquadrano, a ridosso del fine settimana, un miglioramento piuttosto convinto delle condizioni atmosferiche avanzare da ovest verso est, in seno a una modesta onda anticiclonica che andrà a chiudere proprio il canale depressionario rincorrendo l’ultima circolazione ciclonica in fase di allontanamento verso la Grecia (figura 2). Non possiamo sapere però quanto potrebbe essere duratura questa nuova fase caratterizzata da maggiore stabilità atmosferica perché verso metà mese l’ampia circolazione ciclonica presente in Oceano Atlantico potrebbe nuovamente avvicinarsi alla penisola iberica e da qui pilotare nuove correnti umide da sud-ovest verso l’Italia. Il segnale atmosferico relativo a questo scenario risulta però ancora piuttosto confuso e quindi non del tutto affidabile per poter elaborare al momento una previsione oltre tale data. Avremo sicuramente modo di riparlarne.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

Stampa