PROSSIMI GIORNI CON TEMPO DINAMICO TRA PIOGGE E PAUSE, MA UN NUOVO SCENARIO PERTURBATO SI PROFILA ALL’ORIZZONTE
PROSSIMI GIORNI CON TEMPO DINAMICO TRA PIOGGE E PAUSE, MA UN NUOVO SCENARIO PERTURBATO SI PROFILA ALL’ORIZZONTE
Siamo ancora interessati dalla vasta circolazione ciclonica che occupa gran parte del nostro continente e che con la sua parte meridionale continua a esporre la nostra penisola a correnti provenienti in genere dai quadranti sud-occidentali.
Il classico tempo inglese, portato dal flusso occidentale che soffia alle nostre latitudini, sarà la caratteristica dell’evoluzione del tempo attesa ancora nei prossimi due giorni per via dell’estrema variabilità che mostrerà la dinamica atmosferica nell’alternare fasi asciutte ad altre in cui sarà lasciato spazio al passaggio di veloci sistemi perturbati. L’ultima perturbazione inserita in questa immensa giostra depressionaria transiterà per la strada italiana tra domani e mercoledì 7 ottobre, prima che una rimonta anticiclonica attiva soprattutto alle quote superiori possa far prevalere le schiarite sugli annuvolamenti nelle giornate di giovedì 8 e venerdì 9. La nostra attenzione, però, inizia oggi a essere rivolta agli scenari evolutivi che i modelli numerici di previsione cominciano a delineare sul finire della settimana perché, di aggiornamento in aggiornamento, sembra che acquisti affidabilità una variante della configurazione barica che è stata responsabile del grave maltempo che ha penalizzato in modo particolare il Nord-Ovest. Come possiamo osservare in figura, proprio a cavallo tra la prima e la seconda decade di questo mese si profilerebbe la formazione di una nuova marcata ondulazione del flusso perturbato atlantico che, ancora una volta, troverebbe il modo per entrare sul Mediterraneo in seno a una saccatura legata a una nuova depressione artica. Rispetto agli sviluppi del disegno sinottico che abbiamo seguito nei giorni scorsi, in questo caso pare che l’azione del cavo d’onda abbia una disposizione più meridiana e che, posizionando il suo asse più vicino alla nostra penisola, possa interessare in maniera più diretta le nostre regioni. L’Italia si troverebbe infatti sul lato ascendente della saccatura, cioè nel settore in cui le correnti meridionali trasportano quella vorticità positiva necessaria per costruire i pilastri che reggono le nubi e le precipitazioni. Sarà anche questa un’altra evoluzione da seguire attentamente per vedere non solo la possibile evoluzione di una struttura depressionaria chiusa ancora una volta tra due aree anticicloniche che ne limitano il movimento, ma anche per scendere nuovamente nei dettagli sulla localizzazione dei fenomeni più intensi: ci saranno infatti anche in questo caso il sollevamento orografico (stau) ed eventuali convergenze tra flussi provenienti da direzioni diverse a incentivare e intensificare una fenomenologia di cui al momento non possiamo specificare la distribuzione spazio-temporale per la distanza che ancora ci separa dalla nuova probabile fase perturbata.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera