NEI PROSSIMI DIECI GIORNI TRE FASI METEOROLOGICHE SEGNERANNO IL TEMPO DELL’ITALIA
NEI PROSSIMI DIECI GIORNI TRE FASI METEOROLOGICHE SEGNERANNO IL TEMPO DELL’ITALIA
L’evoluzione del tempo per i prossimi dieci giorni, su base degli ultimi aggiornamenti elaborati dai modelli numerici ricorrendo alla tecnica probabilistica di ensemble, sembra improntata ad una complessiva stabilità atmosferica su buona parte del Mediterraneo centrale e dell’Italia, seppur con qualche distinguo. Prende infatti piede una tendenza del mese di settembre a non mostrare cambiamenti significativi dello stato del tempo a causa della persistenza di un campo prevalentemente di natura anticiclonica che, oltre a determinare prevalenti condizioni soleggiate, sarà accompagnato anche da temperature tipicamente estive e da un quadro termico che tenderà complessivamente ad essere caratterizzato da anomalie positive in crescita.
Volendo scendere un po’ più nel dettaglio temporale, possiamo ragionevolmente ritenere credibile che le condizioni atmosferiche fino al 17 settembre possano essere definite da tre fasi meteorologiche che andiamo brevemente a descrivere.La prima fase, tra oggi (lunedì 7) e mercoledì 9, vedrà in azione sul Mediterraneo occidentale la goccia fredda che entro il pomeriggio odierno andrà a collocarsi sul Golfo del Leone per poi proseguire il proprio cammino verso le Isole Baleari dove molto probabilmente arresterà la sua corsa per divenire quasi stazionaria sul posto fino a giovedì.
Da questa posizione, la circolazione chiusa di bassa pressione presente soprattutto alle quote superiori porterà davvero pochi effetti sul tempo dell’Italia in quanto la nostra penisola sarà esposta a un blando richiamo di aria calda di matrice subtropicale continentale e interessata da un campo di altezza di geopotenziale in media troposfera abbastanza strutturato da garantire una prevalenza di cielo sereno. Solo la Sardegna potrà risentire dell’azione marginale della goccia fredda, con qualche pioggia specie sui settori occidentali.Giovedì 10 settembre inizierebbe la seconda fase che durerà probabilmente fino a sabato 12.
La goccia fredda dovrebbe evolvere verso levante andando in questo modo a deteriorare le condizioni di stabilità sulla nostra penisola e quindi a favorire la formazione di fenomeni di natura convettiva. Nella seconda parte della settimana, di conseguenza, ci aspettiamo una maggiore variabilità atmosferica accompagnata dalla possibilità/probabilità di avere in prevalenza rovesci e temporali sparsi un po’ su tutto il territorio nazionale: al momento, per ovvie ragioni legate alla distanza temporale di eventi che per loro natura sono tra l’altro anche localizzati nel tempo e nello spazio, non è possibile definire ulteriori dettagli.
Volendo poi dare uno sguardo ancora più in là, risulta discretamente probabile anche una terza fase meteorologica che potrebbe affacciarsi da domenica 12 e interessarci almeno fino alla prima parte della prossima settimana. Le condizioni di instabilità sull’Italia verrebbero sanate dall’espansione di un promontorio nord-africano che costringerebbe il flusso perturbato atlantico a piegare verso la penisola scandinava per poi, da qui, raggiungere l’Europa orientale.
Anche in questo caso stiamo parlando di una configurazione barica a scala sinottica che deve essere ancora inquadrata al meglio per poter definire con maggiore precisione i dettagli sul tempo a scala locale: per il momento prendiamo solo atto che il segnale che la modellistica lascia trasparire è già abbastanza robusto. Concludo questo intervento con una breve considerazione.
Il fatto che settembre mostri in prevalenza un tempo dai connotati stabili non deve meravigliare più di tanto perché anche negli anni passati non sono stati pochi i casi in cui l’andamento meteorologico ha mostrato situazioni simili a questa. Bisogna però tenere conto che un’eventuale persistenza di questo tipo di tempo andrà a definire sempre più un quadro anomalo della circolazione atmosferica alle nostre latitudini, in una stagione autunnale che comunque avanza e che dovrebbe, prima o poi, far aprire le porte dell’Atlantico. Si spera solo che non sia troppo… poi.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera