TEMPORALI DOMENICA AL NORD APRIRANNO LA STRADA A CONDIZIONI PIÙ CONSONE AL PERIODO
TEMPORALI DOMENICA AL NORD APRIRANNO LA STRADA A CONDIZIONI PIÙ CONSONE AL PERIODO
Il promontorio nord africano ha con oggi raggiunto l’apice della propria espansione e della propria potenza, sia in termini di alte altezze di geopotenziale, sia in termini di avvezione di aria calda in arrivo dall’entroterra sahariano. A partire dalle prossime ore la cupola inizierà a indebolirsi a partire dalle regioni settentrionali, sotto l’azione del flusso atlantico che in questo momento sta accompagnando il passaggio di una perturbazione sull’Europa centrale. Sul Nord Italia l’aria più fresca legata al cambio di circolazione inizierà a scorrere al di sopra dell’aria calda preesistente nella giornata di domani (domenica 23 agosto), attivando in questo modo condizioni di instabilità che si manifesteranno con la formazione di rovesci e di temporali. Come spesso accade in questo tipo di dinamica in cui lo stato instabile dell’atmosfera non è associato ad una configurazione sinottica ben costruita e delineata, la localizzazione dei fenomeni temporaleschi risulta meno predicibile e quindi soggetta a maggiore incertezza. D’altro canto, il temporale è per sua natura un evento circoscritto nel tempo e nello spazio e se la sua formazione avviene poi in un contesto instabile non propriamente definito è possibile incappare in incongruenze anche significative tra modelli circa le aree in cui i fenomeni potrebbero formarsi. Ecco perché colgo questa occasione per mostrare a voi lettori due previsioni per domani elaborate da due modelli diversi ad area limitata: una proviene dai calcoli su base del modello europeo ECMWF (in alto a sinistra) e l’altra su base del modello americano GFS (in alto a destra).
Partendo dal presupposto che stiamo guardando una simulazione e che quindi la distribuzione delle macchie in colore indicanti le intensità (volutamente oscurate) delle precipitazioni su 24 ore non va assolutamente presa come verità assoluta, è innegabile notare delle differenze sulla distribuzione dei fenomeni. Ai fini della previsione (in basso), possiamo quindi distinguere le aree in cui è possibile avere temporali occasionali (per esempio sul Piemonte) e le aree in cui sussiste una probabilità medio-alta di avere una fenomenologia localmente di forte intensità e quindi accompagnata da piogge a carattere di nubifragio, da grandinate e da colpi di vento (per esempio Lombardia, Emilia e Triveneto). La diversa distribuzione dei fenomeni, come appare da modello, ci dice tra l’altro che non dobbiamo aspettarci fenomeni distribuiti a tappeto e che magari anche all’interno di una stessa provincia si possono verificare in alcune aree cumulate significative e in altre cumulate di scarsa consistenza. Lunedì 24 le condizioni di instabilità si estenderanno anche alle regioni centrali, con i fenomeni che risulteranno più probabili sulle aree interne e sul versante adriatico; mentre per martedì 25 l’azione instabile raggiungerà anche le regioni meridionali peninsulari. Il calo termico che accompagnerà questa nuova fase, legato all’arrivo di aria atlantica, metterà fine al caldo intenso su tutta l’Italia entro martedì.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera