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UN INVERNO MAI NATO E I POTENZIALI RISVOLTI SULLA STAGIONE PRIMAVERILE

Scritto da Andrea Corigliano Lunedì 10 Febbraio 2020 00:00

UN INVERNO MAI NATO E I POTENZIALI RISVOLTI SULLA STAGIONE PRIMAVERILE

Distribuzione della pressione il 9 Febbraio 2020La carta relativa alla distribuzione della pressione al livello del mare di domenica 9 febbraio (fig. 1), non illustra solo la situazione in atto su un’ampia area che abbraccia praticamente tre continenti e l’Oceano Atlantico, ma può essere scelta come simbolo per rappresentare quali sono state, nelle linee generali, le caratteristiche di una stagione invernale che ormai possiamo dire non essere mai nata.Siamo rimasti infatti continuamente in balìa di una vasta e ampia circolazione depressionaria facente spesso capo al Ciclone d’Islanda, cioè di una circolazione di bassa pressione che nei bassi strati ha proiettato l’azione che su tutta la colonna troposferica ha avuto il Vortice Polare.Questa trottola non ha mostrato vistosi segni di cedimento nella sua energica dinamica spiraleggiante, incentivata da un intenso gradiente barico impostato con le medie e basse latitudini dove invece ha spesso regnato la stabilità atmosferica tipica delle condizioni anticicloniche. Intense correnti zonali hanno così costruito settimana dopo settimana il segnale dominante di un flusso che ha pilotato a più riprese aria particolarmente mite verso tutto il nostro continente, con conseguenti effetti vistosi sullo stato termico che ha fatto registrare valori ben al di sopra delle medie stagionali.Proprio per l’azione concentrata del Vortice in sede artica, sono venute a mancare le ondate di freddo alle medie e basse latitudini, cioè quelle situazioni atmosferiche che statisticamente dovrebbero rientrare anche nel novero degli scenari meteorologici del Mediterraneo non certo con effetti passeggeri e sbrigativi, ma al contrario costruendo fasi fredde strutturate e sicuramente più durature rispetto a un calo termico che partendo da un’anomalia positiva riporta i valori nelle medie o temporaneamente al di sotto e si risolve in tre o quattro giorni.


Temperature 9 Febbraio 2020In altre parole, il Vortice Polare ristretto alle alte latitudini ha qui ingabbiato l’aria gelida, riempiendo in questo modo fino all’orlo il serbatoio artico senza che questo abbia avuto la possibilità di svuotarsi parzialmente già nel corso di questa stagione invernale se non con qualche perdita di poco conto: le attuali temperature comprese tra i -30 °C e -40 °C tra il Canada nord-orientale e l’intero circolo polare, oscillanti tra i valori medi stagionali e valori al di sotto della climatologia del trentennio 1981-2010 anche di 10 °C, denotano proprio in questo settore l’accumulo che si è avuto proprio dell’aria gelida (fig. 2). Quest’aria, però, non potrà essere cancellata con un colpo di spugna man mano che avanzerà la stagione primaverile. Diventerà infatti fisiologico, con il trascorrere dei prossimi mesi, un invecchiamento del Vortice Polare e inevitabilmente, dovendo venir meno la sua energica azione zonale che ha impostato la ventilazione da ovest verso est in maniera quasi continua, ne conseguirà probabilmente un rallentamento del flusso occidentale da cui potrebbe derivare una maggiore predisposizione agli scambi meridiani, cioè a un’impostazione delle correnti atmosferiche nord-sud e sud-nord: al primo caso corrispondono le irruzioni fredde e al secondo quelle calde. Per ovvie ragioni legate alla predicibilità dell’atmosfera a lungo termine, fino a sforare nelle proiezioni stagionali, non è possibile sapere al momento se e quando questo tipo di dinamica potrebbe prendere corpo. Poi, ammesso che si verifichi, non è detto che l’Europa e in particolare il Mediterraneo vengano a trovarsi sulla traiettoria delle correnti fredde settentrionali: se dovesse accadere e se questa dinamica dovesse risultare ripetitiva perché frutto di una configurazione barica ben strutturata, si potrebbero sperimentare condizioni fredde e instabili che potrebbero andare oltre i classici “colpi di coda”. Altrimenti, se ci dovessimo trovare sulla traiettoria di masse d’aria che muovono da sud verso nord, la primavera galopperebbe verso condizioni estive anticipate.Ecco perché bisognerà seguire con attenzione le dinamiche dei prossimi mesi, passo dopo passo. Questa stagione invernale mai nata, che tra l’altro si sta avviando a sperimentare un’altra fase di caldo anche marcatamente anomalo entro la fine della seconda decade di febbraio (ne parleremo in uno dei prossimi interventi), pone sul tavolo potenziali criticità legate ad eventuali intense irruzioni fredde tardive, con tutto ciò che ne consegue sull’attuale risveglio precoce della natura e sulla futura produzione agricola.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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