Monitoraggio ghiacci: la salute del nostro Pianeta
Monitoraggio ghiacci: la salute del nostro Pianeta
Un recente studio della Nasa ha permesso di quantificare l'attuale estensione dei ghiacciai artici ed antartici e la loro "salute".
La calotta artica si estende approssimativamente su un area di 14.090.000 km quadrati, tra Europa, Asia, nord America e Groenlandia.Mentre nell'emisfero australe ritroviamo i ghiacci antartici, con una dimensione stimata di 14 milioni km quadrati, quarto continente in ordine di grandezza dopo Asia, Africa ed America.
L'estensione dei ghiacci è enorme, ma purtroppo in questi ultimi decenni messi a "dura" prova dall'aumento esasperato delle temperature.
Con l'aumento della concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera terreste ed il conseguente riscaldamento globale, a partire dal secolo scorso e a tutt'oggi si sta verificando una progressiva fusione dei ghiacci artici in volume ed un loro ritiro in estensione.
Nel 2009 un'equipe di scienziati utilizzando un moderno modello climatico e seguendo uno scenario di inquinamento medio ha stimato che entro il 2100 nel mare Artico tutti i ghiacciai saranno fusi.
Il Polo Nord soffre di un buco nell'ozono simile a quello più conosciuto del Polo Sud ma più piccolo.Difatti i ghiacci antartici nello scorso Novembre 2013 hanno stabilito un nuovo record positivo, con una estensione media di almeno 0,9 milioni di km quadrati al di sopra della media a lungo termine.
Molto differente la situazione per i ghiacci artici, in forte sofferenza fino alla primavera 2013. Con l'avvento dell'Estate 2013 molto fresca, la Nasa ha stimato un aumento della massa glaciale di circa un milione di Km quadrati ed il 60% in più rispetto allo stesso periodo del 2012.
Nel mese di Dicembre 2013 vi è stata un ulteriore ripresa della banchisa glaciale, che finalmente dopo anni di trend negativi, sta recuperando buona parte del volume.Tra il 2007 ed il 2012 la banchisa artica aveva ceduto enormi quantitativi di ghiaccio, con un deficit che sfiorava i 497 mila kilometri quadrati.Merito anche di un Vortice Polare molto compatto ed di una bassa attività solare.
A cura di Fabio Porro