FORCING DELLA WAVE-1 E DECELERAZIONE DEL VORTICE POLARE STRATOSFERICO (VPS)
FORCING DELLA WAVE-1 E DECELERAZIONE DEL VORTICE POLARE STRATOSFERICO (VPS)
ATTENZIONE: Sottolineiamo che l'analisi attuale ha puro carattere informativo e non è collegata alla "Proiezione Invernale OPI (October Pattern Index)". La Proiezione by OPI verrà riesaminata a consuntivo e cioè a Stagione Invernale conclusa
I modelli meteorologici a lungo termine (ECMWF, GFS, ecc.) indicano, per il periodo T+10 a T+20 (approssimativamente tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre), un significativo e marcato disturbo del Vortice Polare Stratosferico (VPS). Questo evento non è una semplice variazione stagionale, ma è il risultato di un intenso flusso di energia verticale dalla troposfera alla stratosfera, primariamente attribuibile alla propagazione dominante dell'Onda Planetaria (Wave-1).
Disturbi così potenti al VPS erano stati ipotizzati già oltre un mese fa grazie all'analisi della circolazione di Brewer e Dobson, il cui rafforzamento indicava la possibilità di buona propagazione delle Onde Planetarie, con le stesse molto più intrusive rispetto al recente passato. Il trasporto di quantità di moto dalla troposfera alla stratosfera è quantificato attraverso il Flusso di Eliassen-Palm (EP Flux). L'analisi del contributo armonico indica che la maggior parte di questo forcing è attribuibile alla Wave-1, coerentemente con l'instaurarsi di un pattern anticiclonico troposferico robusto e persistente in posizioni strategiche (Blocking tra Alaska e Pacifico Settentrionale).
Le proiezioni indicano che la media dei venti zonali a 10 hPa e 60°N scenderà significativamente, potenzialmente attraversando la soglia climatica, indicando un indebolimento critico del VPS. Sebbene all'inizio di novembre i venti zonali fossero robusti (≈25 m/s), le proiezioni indicano un netto calo verso la fine di novembre, con l'Ensemble Mean (media dell'insieme previsionale) che si avvicina in modo evidente a valori prossimi a 0 m/s. Le proiezioni di alcuni membri evidenziano un rischio di inversione, ma l'Ensemble Mean si posiziona al momento in una fase di indebolimento critico o riscaldamento minore (Minor Warming), data anche la precocità dell'azione dinamica.
La decelerazione dei venti è accompagnata da una risalita del gradiente termico polare (polar cap temperature), a causa della subsidenza indotta dalla circolazione secondaria, confermando l'insorgenza di un riscaldamento (Warming) nella stratosfera. L'indebolimento del VP Stratosferico, pur non essendo un SSW conclamato, aumenta notevolmente la probabilità di un pattern di Arctic Oscillation (AO) Negativa in troposfera nelle settimane successive. L'AO Negativa è associata a una maggiore persistenza di strutture anticicloniche alle alte latitudini e a un aumento del rischio di irruzioni fredde alle medie latitudini.
Il quadro dinamico è estremamente attivo e suggerisce una forte modulazione del pattern atmosferico invernale con l'instaurazione di un TST event (Troposphere-Stratosphere-Troposphere). L'impatto di un disturbo stratosferico non è immediato ma si manifesta nella troposfera attraverso pattern di Anomalia Geopotenziale ben definiti, tipicamente con un ritardo (lag) di 10-20 giorni. Dato che il forcing attuale è dominato dalla Wave-1 (associata a un displacement del VPS), il pattern troposferico tende ad essere più specifico. Generalmente si assiste ad una risonanza dell'Onda Atlantica ed un rinforzo del Blocco Anticiclonico tra Islanda e Groenlandia.
Quando il blocco si posiziona in Atlantico Settentrionale (la conseguenza più comune di un forte disturbo VPS), le masse d'aria artiche o continentali (siberiane) vengono incanalate verso l'Europa.
Scenario più probabile: l'aria fredda discende dal fianco orientale del blocco, attraverso la Scandinavia e Russia, puntando verso l'Europa Centrale e poi, eventualmente, il Mediterraneo. Questo aumenta la probabilità di ondate di freddo e neve (se l'aria è continentale, secca e gelida) e maltempo intenso (se l'aria fredda incontra le acque più calde del Mediterraneo, generando basse pressioni secondarie).
In sintesi, il forte disturbo stratosferico in atto aumenta sensibilmente la probabilità di un'atmosfera troposferica molto più dinamica e "bloccata" a partire da fine novembre e prima metà di dicembre. L'eventuale schema sarà elaborato dai Global Model soltanto a pochi giorni dal possibile episodio, tuttavia la particolare successione di eventi lascia intuire un Weather Regime probabilmente tendente ad un Arctic Dipole.
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Per gentile concessione: www.csctmeteo.it







