NEI PROSSIMI GIORNI TORNERANNO PROTAGONISTI DEL TEMPO EUROPEO IL CICLONE D’ISLANDA E L’ANTICICLONE DELLE AZZORRE
NEI PROSSIMI GIORNI TORNERANNO PROTAGONISTI DEL TEMPO EUROPEO IL CICLONE D’ISLANDA E L’ANTICICLONE DELLE AZZORRE
La prima ondata di caldo, a tratti anche intensa, è ormai quasi giunta agli sgoccioli. Di breve durata, questa fase portata dall’espansione del promontorio nord africano in quota è riuscita a essere comunque incisiva sull’area del Mediterraneo centrale dal momento che l’etichetta di «caldo record» ha trovato il modo di essere ancora una volta assegnata con facilità. Dopo i primati di caldo caduti a fine aprile in Spagna, alla seconda marcata ondulazione subtropicale a farne le spese in questi termini è stata la Corsica, dove ieri a Sartène il precedente record di 40.1 °C che era stato registrato appena quattro fa è stato battuto e rimpiazzato da una nuova temperatura massima assoluta di ben 41.6 °C.
Con l’ingresso sull’Italia della modesta saccatura che avverrà nelle prossime 36-48 ore, la circolazione atmosferica cercherà ora di rientrare in carreggiata e di scorrere un po’ vicino ai binari della normalità climatica. Il merito di questo cambiamento sarà dell’azione congiunta di due figure bariche che torneranno a condizionare le vicissitudini del tempo europeo (figura a sinistra): l’Anticiclone delle Azzorre da un lato e il Ciclone d’Islanda dall'altro. Da domenica 25, la spinta dell’alta pressione oceanica verso le nostre latitudini porterà un tempo nel complesso stabile seppur con qualche fenomeno temporalesco non escluso specie sui rilievi nelle ore più calde e temperature che torneranno ad oscillare attorno ai valori normali per questo periodo soprattutto lungo il versante adriatico, al Sud e in Sicilia.
Temperature fino a 3-6 °C superiori alla media, con qualche picco oltre i 33-34 °C non escluso, potrebbero invece essere registrate nella prima parte della prossima settimana sul Nord Italia, sul versante tirrenico centro-settentrionale e sulla Sardegna perché qui potrebbe giungere in quota, sulla superficie isobarica di 850 hPa (circa 1500 metri in atmosfera standard), qualche sbuffo della massa d’aria subtropicale decisamente più calda che interesserà la penisola iberica e il Marocco.
Il quadro sinottico non subirà sostanziali variazioni fino all’inizio di luglio perché i due protagonisti del tempo seguiteranno ad avere in mano le redini del tempo europeo, anche se con qualche fisiologica modifica nella disposizione dei centri motore (figura a destra). Stando alle ultime proiezioni analizzate in chiave probabilistica, il rinforzo dei due campi di alta e di bassa pressione e lo spostamento del primo al largo dell’Oceano Atlantico potrebbe infatti esporre l’Europa centro-occidentale al possibile ingresso di una circolazione ciclonica in quota e quindi a condizioni di maggiore instabilità atmosferica che bisognerà ancora valutare in termini di intensità e di estensione per vedere se, eventualmente, il raggio d’azione di questa circolazione riuscirà ad estendersi anche alle nostre regioni settentrionali.
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera