IN ARRIVO IL PROMONTORIO NORD AFRICANO: CE NE ACCORGEREMO ANCHE OSSERVANDO IL CIELO
IN ARRIVO IL PROMONTORIO NORD AFRICANO: CE NE ACCORGEREMO ANCHE OSSERVANDO IL CIELO
Nel corso di questa settimana l’azzurro della volta celeste che solitamente osserviamo nelle giornate soleggiate lascerà il posto a un cielo dai colori sbiaditi. Come abbiamo detto nelle ultime analisi, la circolazione atmosferica che andrà instaurandosi in media e alta troposfera (fig. 1) richiamerà infatti dall’entroterra nord africano flussi di aria più calda che trasporteranno verso le nostre latitudini anche un ingente carico di polvere sahariana, capace di rendere l’atmosfera opaca.
Una stima del contenuto di polveri può essere fornita calcolando la concentrazione media di questo particolato all’interno della colonna d’aria. Si può così allora notare che, proprio in concomitanza con la massima espansione del promontorio nord africano prevista tra mercoledì 21 e giovedì 22, sarà massima anche la concentrazione di polvere sulla verticale dell’Italia: se raccogliessimo tutta la polvere dispersa su una superficie di un metro quadrato, raggiungeremmo una massa di particolato anche prossima ai 2500 microgrammi o milionesimi di grammo (fig. 2, a sinistra).
Il livello di opacità è infatti proporzionale alla concentrazione delle particelle di polveri sahariane disperse e di conseguenza maggiore è la loro concentrazione, più il colore del cielo appare meno nitido. Questa caratteristica è associata ad una grandezza fisica che si chiama «spessore ottico» e che è ottenuta dal rapporto tra la quantità di radiazione solare incidente e quella trasmessa attraverso il materiale attraversato.
Tanto più piccola è allora la quantità di radiazione che riesce a passare, maggiore sarà lo spessore ottico: ecco che allora dove sarà massima la concentrazione di particolato sarà anche massimo lo spessore ottico perché sarà minore la quantità di radiazione solare che riuscirà a raggiungere il suolo.
La presenza di polveri sahariane in sospensione funziona quindi come uno schermo che attenua l’intensità dei raggi solari. Nei prossimi giorni, quindi, il sole scalderà un po’ di meno rispetto a una giornata limpida. Noi non ce ne accorgeremo perché quell’esigua perdita di calore legata alla mancata radiazione in arrivo sarà più che bilanciata dalla presenza di una massa d’aria più calda e dai moti di compressione che caratterizzano le circolazioni anticicloniche e che, in quanto tali, surriscaldano l’aria per schiacciamento (moti di subsidenza).
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera