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DALLA DIDATTICA ALLA PRATICA: IL PASSAGGIO PERTURBATO DI OGGI E IL CONFRONTO CON LA PREVISIONE DA MODELLO

Scritto da Andrea Corigliano Giovedì 13 Aprile 2023 23:00

DALLA DIDATTICA ALLA PRATICA: IL PASSAGGIO PERTURBATO DI OGGI E IL CONFRONTO CON LA PREVISIONE DA MODELLO

Il passaggio della perturbazione il 12-13 aprile 2023Nell’articolo di didattica pubblicato ieri abbiamo fatto notare come una situazione favorevole per avere precipitazioni significative sulle regioni di Nord-Ovest necessiti del richiamo dei venti di scirocco, incentivati da una depressione in avvicinamento dalla Spagna a risalire dall’entroterra nord-africano verso il baluardo alpino centro-occidentale e qui usare il trampolino di lancio orografico per salire in quota e condensare il flusso umido in nubi e precipitazioni strutturate. La sequenza delle carte del tempo che illustrano la dinamica del passaggio della perturbazione di questi ultimi due giorni a distanza di sei ore (dalle ore 18 UTC del 12 alle ore 06 UTC del 13 aprile) ci illustra invece quello che succede quando, al posto di quella depressione in evoluzione lungo i paralleli passanti per il Mediterraneo, troviamo un Anticiclone delle Azzorre un po’ troppo a nord rispetto alla posizione che dovrebbe avere in questo periodo dell’anno.

È proprio questa posizione a tracciare le linee portanti del flusso che si orientano da nord-ovest e fanno sì che il fronte freddo (FF) della perturbazione – indicata con quella linea nera contrassegnata dai triangolini – arrivi a impattare sull’arco alpino occidentale (fig. 1, a sinistra). Al seguito della perturbazione la pressione atmosferica aumenta, come indicato dal «cuneo» che dal centro del campo anticiclonico si protende verso la Francia orientale e le stesse Alpi occidentali (fig. 1, al centro): è questo l’effetto dell’aria fredda che segue il fronte e che si ammassa oltralpe, determinando un aumento del peso della colonna troposferica e quindi della pressione stessa. L’aria fredda trova un varco nel Golfo del Leone che apre la porta all’evoluzione del sistema frontale lungo il versante tirrenico.

La depressione sottovento sul Golfo Ligure, simile a un gorgo (mulinello) che si forma a valle quando un fluido corrente come l’acqua incontra una roccia sporgente, invortica l’aria e propone la formazione di un modesto fronte caldo (FC) sul settore avanzante del piccolo ciclone che richiama aria più temperata e umida dal Mare Adriatico (fig. 1, a destra): essendoci qui il maggiore carburante a disposizione, è il settore di Nord-Est a beneficiare delle precipitazioni più abbondanti anche grazie al contributo dello sbarramento orografico (stau), offerto dai rilievi alpini orientali.



Tutto questo era nelle previsioni che abbiamo presentato nell’analisi di due giorni fa e che ritroviamo nelle linee generali nella reale distribuzione delle precipitazioni che oggi sono state registrate dalle stazioni meteorologiche gestite da Linea Meteo (fig. 2, a sinistra). Nella cartina si nota proprio il «salto» del Piemonte e della Valle d’Aosta che vengono coperte come da un ombrello dalle Alpi occidentali ed i fenomeni al Nord che riprendono dalla Lombardia verso est per mostrarsi più diffusi e intensi sul Friuli Venezia Giulia, dove al confine sloveno si sono superati anche gli 80 mm in 24 ore. Un'altra area con precipitazioni significative si è osservata sul centro-levante ligure, sull’Emilia occidentale e tra Toscana, Umbria e Marche.

Proponiamo infine un confronto con la previsione calcolata due giorni fa dal modello del Centro Europeo ECMWF (fig. 2, a destra), utile non tanto per far notare che la performance è stata più che buona, ma per far capire che la previsione è una simulazione del tempo futuro. E, come in tutte le simulazioni, non si può pretendere che la realtà – cioè il dato misurato – vada a coincidere per filo e per segno con il dato calcolato perché, trattandosi di una previsione, non stiamo parlando di certezze. Questa è l’ennesima dimostrazione che le «previsioni precise» non esistono: ci possiamo avvicinare molto come in questo caso quando le distanze temporali dall'evento sono inferiori ai cinque giorni, ma non riusciremo mai a far combaciare il calcolo del modello numerico con la realtà. La meteorologia è bella anche per questo: c'è sempre un qualcosa lasciato in sospeso che funziona un po' come «effetto sorpresa». Guai se non ci fosse...

Piogge attese per il 12-13 aprile 2023 e confronto con le misure


Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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