L’INVERNO METEOROLOGICO SI CONGEDERÀ CON TEMPO PERTURBATO E FREDDO SPECIE AL CENTRO-NORD
L’INVERNO METEOROLOGICO SI CONGEDERÀ CON TEMPO PERTURBATO E FREDDO SPECIE AL CENTRO-NORD
Mentre ci apprestiamo a vedere entrare in scena la prima fase del cambiamento del tempo che entro sabato avrà il merito di smantellare il campo anticiclonico insediatosi sul Mediterraneo, la modellistica numerica inizia a definire un po’ meglio i contorni delle condizioni atmosferiche che seguiranno e che vedranno la nostra penisola essere coinvolta da un tipo di tempo dalle caratteristiche prettamente invernali, specie al Centro-Nord.
A partire dal fine settimana, la saccatura artica in espansione meridiana dalle alte latitudini andrà infatti a interagire con la circolazione ciclonica presente a ovest della nostra penisola e la metterà in movimento verso levante quanto basterà per avviare proprio sull’Italia la costruzione di un tempo dalle caratteristiche a tratti anche perturbate, indotte dall’approfondimento di una struttura di bassa pressione. Il calo barico che andrà concretizzandosi sul Golfo Ligure tra domenica 26 e lunedì 27 febbraio (fig. 1, a sinistra) agevolerà così l’ingresso di aria molto fredda di origine artico-continentale che riuscirà a estendere la propria influenza in modo particolare alle nostre regioni centro-settentrionali.
Passando principalmente dalla porta della bora e in parte anche dal Golfo del Leone, l’irruzione sospingerà soprattutto in Pianura Padana la parte più consistente dell’aria fredda con isoterme che a 850 hPa – cioè a circa 1300 metri di quota – potrebbero portarsi su valori oscillanti tra -5 e -7 °C tra la sera di domenica e lunedì (fig. 1, a destra).
Proprio sulle regioni settentrionali si andrebbe quindi delineando una situazione potenzialmente favorevole ad avere precipitazioni che potrebbero risultare nevose fino a quote basse, stante da un lato l’apporto dell’aria fredda che abbasserà sensibilmente la quota dello zero termico e dall’altro l’alimentazione umida che la depressione ligure sospingerà in quota. Bisognerà ora vedere quale sarà la posizione più probabile del minimo perché da essa dipenderà l’azione di pompaggio dell’aria umida, la sua interazione con l’alito molto freddo proveniente da nord-est e l’area che subirà maggiormente gli effetti di questa dinamica.
Non ci sarà un cuscinetto di aria fredda ad ospitare le precipitazioni e di conseguenza il limite neve-pioggia dipenderà essenzialmente dal rovesciamento dell’aria fredda che affluirà con l’irruzione: le probabilità maggiori di vedere nevicate che potrebbero anche spingersi fino in pianura riguarderanno quindi le aree dove le precipitazioni manterranno una certa intensità e continuità temporale, magari con la complicità dello sbarramento offerto dai rilievi (stau). Avremo modo di definire meglio questo delicato quadro in uno dei prossimi interventi.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Per le classiche previsioni del tempo, vai al meteo per oggi, domani, oppure al METEO SETTIMANALE » Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato, Domenica.
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera