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ENTRO VENERDÌ L’INVERNO FARÀ L’INGRESSO SU TUTTA L’ITALIA CON FREDDO, VENTI FORTI E NEVE ANCHE A BASSA QUOTA

Scritto da Andrea Corigliano Mercoledì 18 Gennaio 2023 18:00

ENTRO VENERDÌ L’INVERNO FARÀ L’INGRESSO SU TUTTA L’ITALIA CON FREDDO, VENTI FORTI E NEVE ANCHE A BASSA QUOTA

Mappa di previsione per il 19 gennaio 2023Il canale depressionario con il Nord Atlantico si è ormai aperto grazie all’ingresso, sul Mediterraneo centro-occidentale, di una profonda saccatura che convoglia anche verso le nostre latitudini aria fredda di matrice artico-marittima. Lungo il fianco occidentale di questa vasta conca di bassa pressione si stanno muovendo due impulsi distinti che, con traiettorie diverse, tra domani (giovedì 19) e dopodomani (venerdì 20) attraverseranno la nostra penisola apportando, da Nord a Sud, un tipo di tempo dalle caratteristiche invernali.

Il primo impulso giungerà sul Golfo Ligure la prossima notte, sostenuto in quota da una circolazione ciclonica che sulla superficie isobarica di 500 hPa sarà caratterizzata da altezze di geopotenziale di poco inferiori ai 5300 metri e da temperature che oscilleranno intorno ai -34/-35 °C (fig. 1, a sinistra). La struttura apporterà molta instabilità e rinnoverà quindi le condizioni per avere precipitazioni lungo il versante tirrenico, sulla Sardegna e in forma più attenuata su alcune aree del Nord. L’ingresso dell’aria fredda, ben mostrato dal valore delle isoterme che a circa 1500 metri si porteranno tra i -3 e i -5 °C sulla Sardegna, al Nord e su parte del Centro (fig. 1, a destra), favorirà un’ulteriore abbassamento della quota dello zero termico e quindi farà guadagnare alla neve anche i bassi strati dell’atmosfera.

Nella giornata di domani, giovedì 19, si prevede quindi ancora un tipo di tempo instabile, a tratti perturbato, su quasi tutta l’Italia: le uniche regioni che saranno risparmiate dalle nubi e dai fenomeni saranno molto probabilmente quelle di Nord-Ovest, il medio versante adriatico, le estreme regioni meridionali e la costa orientale della Sardegna perché si troveranno sottovento alle correnti che guideranno la perturbazione. Su tutti gli altri settori non menzionati avremo invece una nuvolosità diffusa, associata a precipitazioni a prevalente carattere di rovescio o di temporale. Nevicate a quote collinari sull’Appennino centro-settentrionale e sui rilievi della Sardegna, con limite inferiore sul settore toscano e umbro, dove la neve potrebbe spingersi anche al di sotto dei 4-500 metri (fig. 2). Nevicate ancora a quote di media e bassa montagna sui restanti rilievi.

Più complessa la previsione per le regioni settentrionali perché qui la dama bianca cadrà a quote pianeggianti soprattutto sull’Emilia e a tratti anche sul settore meridionale della Lombardia: le probabilità di avere accumuli saranno tuttavia crescenti man mano che ci avvicineremo all’area appenninica. In Liguria, probabili rovesci a Levante con quota neve intorno ai 3-400 metri nelle aree interne e fino a fondovalle sul versante padano. Un po’ più al limite, invece, la situazione per il Veneto: nelle aree interne della regione sarà infatti più probabile avere anche episodi di pioggia mista a neve o di neve pallottolare. Di conseguenza risulterà meno omogenea l’eventuale distribuzione di accumuli nevosi fino in pianura che, comunque, non sono del tutto esclusi.



Nella notte di venerdì farà invece il suo ingresso il secondo impulso con una traiettoria più meridionale (fig. 3). La circolazione ciclonica annessa si muoverà infatti dapprima verso la Sardegna e successivamente verso il basso versante tirrenico che sarà raggiunto entro la serata. Si tratterà dell’ultimo passaggio da nord-ovest, prima che la rimonta anticiclonica delle Azzorre vada a chiudere il canale depressionario e ad innescare l’evoluzione della saccatura in goccia fredda. Questa evoluzione avrà due conseguenze: quella di favorire e strutturare meglio l’ingresso di aria fredda su tutta l’Italia e quella di coinvolgere più direttamente le regioni adriatiche e quelle meridionali in questo stato del tempo dalle caratteristiche invernali.

Venerdì, infatti, nuvolosità e fenomeni interesseranno il settore adriatico centrale (probabile ancora un parziale coinvolgimento dell’Emilia orientale e della Romagna), le regioni meridionali e la Sardegna, dove ci attendiamo fenomeni ancora piuttosto diffusi e sempre a prevalente carattere di rovescio o temporale. Il sopraggiungere di aria ancora più fredda porterà però la neve a cadere praticamente a quote collinari su tutti i settori appenninici e via via sempre più lungo il versante orientale, specie tra Marche, Umbria, Abruzzo e Molise: su queste regioni le nevicate, che potrebbero spingersi fino a quote di bassa collina, dovrebbero insistere per sbarramento (stau) non solo per l’intera giornata di sabato 21, ma probabilmente anche nella giornata di domenica 22 e quindi portare a cumulate anche abbondanti o molto abbondanti.

Probabilità di nevicate per il 19 gennaio 2023

Mappa di previsione per il 20 gennaio 2023

Probabilità di nevicate per il 20-21 gennaio 2023


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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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