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VERSO UNA GRADUALE ATTENUAZIONE DELL’ALTA PRESSIONE NORD AFRICANA ED UNA PROBABILE AZIONE PIÙ INCISIVA DEL FLUSSO ATLANTICO ALL’INIZIO DELLA PROSSIMA SETTIMANA

Scritto da Andrea Corigliano Lunedì 02 Gennaio 2023 17:00

VERSO UNA GRADUALE ATTENUAZIONE DELL’ALTA PRESSIONE NORD AFRICANA ED UNA PROBABILE AZIONE PIÙ INCISIVA DEL FLUSSO ATLANTICO ALL’INIZIO DELLA PROSSIMA SETTIMANA

Evoluzione attesa fino al 10 gennaio 2023La severa ondata di caldo che ha iniziato a prendere forma intorno al 22 dicembre scorso e che ci ha traghettato nel nuovo anno ha raggiunto ormai il suo apice per intensità ed estensione. E così, dopo aver consegnato agli annali della climatologia una lunga lista di nuovi record di caldo registrati su gran parte degli stati europei, è destinata a spegnersi gradualmente sotto la spinta del flusso perturbato atlantico che nei prossimi giorni riuscirà a varcare la soglia delle coste occidentali del nostro continente per addentrarsi fin verso la Russia ed entrare qui in fase con una circolazione ciclonica di origine artica.

A partire dalle latitudini passanti per l’Europa centrale, ecco che inizierà tra domani (martedì 3) e dopodomani (mercoledì 4) l’attenuazione del campo anticiclonico di matrice nord africana e, di pari passo, anche dell’aberrante anomalia termica positiva che ne è conseguita. In questa prima fase il bacino del Mediterraneo e l’Italia resteranno ai margini di questo cambiamento e risentiranno quindi solo di modeste infiltrazioni di aria umida che avranno il merito di incrinare sempre più la stabilità della figura di alta pressione: in altre parole, queste funzioneranno come uno spillo che, tra mercoledì 4 e sabato 7 gennaio (fig. 1A e 1B), bucherà la campana anticiclonica per sgonfiarla lentamente e quindi per innescare, di pari passo, un calo dei geopotenziali in quota e un calo della pressione atmosferica nei bassi strati.

A seguito di questa parziale modifica dello stato della colonna troposferica, le condizioni del tempo sull’Italia non subiranno ancora sostanziali cambiamenti: sarà la variabilità a caratterizzare prevalentemente le nostre giornate soprattutto al Centro-Nord e sulla Sardegna dove non si esclude anche qualche isolato episodio piovoso, mentre al Sud e in Sicilia sarà ancora il soleggiamento ad avere la meglio. Un probabile ulteriore indebolimento del campo anticiclonico potrebbe manifestarsi all’inizio della prossima settimana, verso il 9-10 gennaio, quando il flusso perturbato atlantico potrebbe diventare più incisivo ed accompagnare il passaggio di una o più perturbazioni anche a latitudini più meridionali (fig. 1C).

Il segnale emergente dal sistema probabilistico depone abbastanza a favore per uno scenario di questo tipo, anche se ancora non sono chiare le dinamiche dell'evoluzione perché nel ventaglio delle soluzioni calcolate appaiono, al momento, tre ipotesi differenti: l’ingresso di modeste saccature in transito con flusso disposto da nord-ovest, l’isolamento di gocce fredde che si staccano dalla circolazione perturbata principale e, infine, lo scorrimento teso del flusso zonale con prevalente interessamento dei settori a cavallo dell’arco alpino. Vedremo quindi come i nuovi ricalcoli aggiusteranno questi scenari, fino a trovare la quadra con quello che diventerà il più probabile.



Un’ultima nota sulle temperature. Con il venir meno dell’influenza di masse d’aria subtropicali, da domani (martedì 3) andremo incontro anche a un graduale calo delle temperature che però, anche verso la fine di questa settimana, continueranno a rimanere superiori alle medie climatologiche del periodo sulla maggior parte dell’Europa centro-occidentale, Italia compresa. A tal proposito, attraverso l’indice EFI (Extreme Forecast Index) che quantifica adimensionalmente il grado di anomalia di una grandezza atmosferica (fig. 2), è significativo far notare il passaggio da un quadro termico caratterizzato da diffuse e marcate condizioni di caldo record (come quelle che ancora si registrano oggi) a uno caratterizzato da anomalie positive meno pronunciate ma comunque ancora presenti e abbastanza significative, specie tra Germania, Austria, Italia, Repubblica Ceca e penisola balcanica verso la fine della settimana. Insomma, di ondate di freddo dirette alle nostre latitudini ancora neanche l’ombra: diffidate da chi le annuncia a ripetizione per puro scopo commerciale perché, come potete ben vedere, fanno poi la fine delle bolle di sapone.

Indice EFI dal 2 al 7 gennaio 2023


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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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