LA COMPLESSA EVOLUZIONE DI UNA SACCATURA NORD ATLANTICA CONDIZIONERÀ IL TEMPO SULL’ITALIA PER ALCUNI GIORNI
LA COMPLESSA EVOLUZIONE DI UNA SACCATURA NORD ATLANTICA CONDIZIONERÀ IL TEMPO SULL’ITALIA PER ALCUNI GIORNI
La dinamica atmosferica dei prossimi giorni ci propone la complessa evoluzione di una saccatura nord atlantica, attualmente in fase di espansione verso il Mediterraneo centro-occidentale a causa di un’ampia ondulazione della corrente a getto polare. L’Italia si appresta quindi ad osservare uno stato del tempo prettamente autunnale che tra domani (mercoledì 3) e giovedì 4 novembre interesserà in modo particolare il Centro-Nord e la Sardegna perché queste regioni risulteranno esposte al contrasto termico che si attuerà in questo tipo di configurazione, capace di far fronteggiare come due eserciti schierati in battaglia due masse d’aria profondamente diverse tra di loro. Analizzando i campi di geopotenziale e di temperatura a 850 hPa (fig. 1, a sinistra), si può infatti notare come la saccatura sarà alimentata da correnti fredde marittime, di origine in parte artica e in parte polare, che attraverso la penisola iberica giungeranno parzialmente mitigate sull’entroterra nord-africano e stimoleranno da queste latitudini la risalita di aria calda subtropicale continentale verso le nostre regioni meridionali: se quindi tra mercoledì e giovedì le Alpi nord-occidentali vedranno molto probabilmente addossarsi l’isoterma di 0 °C a circa 1400 metri perché interessate dalla circolazione fredda, sulle regioni ioniche a circa 1500 metri avremo temperature sui 16-18 °C per effetto del mite richiamo dall’entroterra sahariano che anche al suolo porterà i termometri a registrare valori massimi fino a 22-24 °C, in un contesto di tempo ancora prevalentemente soleggiato.
Il contrasto tra i due flussi di diversa natura si osserva anche attraverso l’anomalia termica prevista sullo stesso piano isobarico, dove si apprezzano scarti negativi fino a 6-8 °C nelle aree in cui sarà in piena azione l’aria fredda e scarti positivi fino a 8-10 °C nelle aree in cui sarà in piena azione l’aria calda (fig. 1, a destra). Lungo la linea di confine tra le due anomalie dal segno opposto, che non sarà statica ma si muoverà da nord-ovest verso sud-est fino a raggiungere le regioni centrali proprio nella notte tra mercoledì e giovedì, si formeranno i fenomeni più organizzati che interesseranno proprio il Centro-Nord e che risulteranno più intensi sui versanti esposti alla circolazione sud-occidentale pilotata dalla saccatura (fig. 2). Ci aspettiamo quindi che entro giovedì le precipitazioni più copiose vadano a cadere innanzitutto sul settore alpino e prealpino centro-orientale, dove saranno a carattere nevoso tra i 1200 e i 1700 metri, ma con oscillazioni della quota dipendenti dai microclimi locali. Piogge diffuse e a tratti intense, anche a carattere temporalesco, si prevedono sulla Sardegna centro-occidentale, tra il Levante Ligure e la Toscana settentrionale e tra il Lazio e la Campania settentrionale: su quest’ultima area, in particolare, è probabile avere entro la mattina di giovedì cumulate molto significative, anche puntualmente comprese tra 100 e 150 mm. Precipitazioni meno probabili e a prevalente carattere isolato o sparso sul versante adriatico che risulterà sottovento a questa tipo di circolazione ciclonica incastonata sul Golfo Ligure. Bloccata da un robusto campo anticiclonico sulla Russia con i massimi al suolo che sfioreranno il valore di 1050 hPa, tra venerdì 5 e sabato 6 novembre l’ampia ondulazione nord atlantica non riuscirà ad evolvere verso levante e subirà allo stesso tempo l’azione di compressione da parte del campo anticiclonico azzorriano che si estenderà verso l’Europa centrale, portando i propri massimi al suolo a nord dell’arco alpino (fig. 3). L’ampia figura di bassa pressione che ospiterà questa perturbazione subirà così uno strappo e si isolerà con la sua sezione meridionale tra il Mediterraneo meridionale e il nord Africa, da dove manterrà attiva una circolazione ciclonica che sul finire della settimana potrebbe condizionare il tempo su parte del Centro-Sud e sulle due Isole Maggiori. Trattandosi però di una dinamica che probabilmente riguarderà la risalita di un corpo nuvoloso proveniente questa volta dall’entroterra nord africano, ci riserviamo di ritornare a parlarne nei prossimi giorni dopo che le incertezze, in genere più evidenti in questo tipo di evoluzioni, si saranno dissipate.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera