VERSO UN PERIODO PIÙ STABILE, MA LE CORRENTI ATLANTICHE SARANNO ANCORA DIETRO L’ANGOLO
VERSO UN PERIODO PIÙ STABILE, MA LE CORRENTI ATLANTICHE SARANNO ANCORA DIETRO L’ANGOLO
La fase decisamente fresca e perturbata iniziata domenica scorsa sta per chiudersi. Anche se per qualche giorno saremo ancora interessati dalla massa d’aria di natura artica che è affluita sul Mediterraneo a seguito dei due impulsi perturbati che si sono susseguiti negli ultimi cinque giorni, l’equilibrio dell’atmosfera sta lentamente evolvendo verso condizioni più stabili e quindi inclini a far prevalere le schiarite sugli annuvolamenti e sulle precipitazioni: come infatti ci mostra l’immagine satellitare di questo pomeriggio (figura 1), va perdendo importanza l’ampia circolazione ciclonica che ha interessato il Mediterraneo centrale e gran parte dell’Europa negli ultimi giorni e, tra gli attori del tempo intenzionati a salire sul nostro palcoscenico per recitare la loro parte, è ora il momento di puntare i riflettori su una goccia fredda che nelle ultime ore si è staccata dal flusso perturbato atlantico principale canadese e che vaga sul vicino Oceano Atlantico, intenzionata a muoversi verso latitudini più meridionali fino a lambire l’arcipelago delle Azzorre.
Sarà proprio la dinamica di questa circolazione depressionaria, al momento chiusa a tutte le quote, a condizionare il tempo sulla nostra penisola nei prossimi giorni. L’espansione meridiana a cui andrà incontro la goccia fredda sarà infatti responsabile, entro i prossimi tre giorni, di un modesto rinforzo del campo anticiclonico sul Mediterraneo occidentale che si presenterà come un’ondulazione subtropicale di matrice continentale e quindi proveniente dall’entroterra nord africano.
Questa cresta dell’onda evolverà molto probabilmente verso est intensificandosi in potenza e in ampiezza a partire grosso modo dal 19-20 ottobre, quando la goccia fredda sarà agganciata da una nuova saccatura artica che andrà così a costruire un vasto e profondo canale depressionario, collocato a ovest del nostro continente ed esteso con asse disposto da sud-ovest verso nord-est. Sappiamo infatti che, come per esempio avviene con i piatti di una bilancia, se da un lato si forma una saccatura alimentata da aria fredda che scende, dall’altro si forma un promontorio alimentato da aria calda che sale.
Questo segnale atmosferico appena descritto è ben individuabile nella previsione del campo di altezza di geopotenziale a 500 hPa e della relativa anomalia, mediato sui cinque giorni compresi tra il 19 e il 23 ottobre (figura 2): si tratterà, molto probabilmente, di uno scenario in cui la circolazione dominante sarà caratterizzata dall’afflusso verso le nostre regioni di aria mite, destinata quindi a favorire un aumento delle temperature che si porteranno, probabilmente, anche al di sopra delle medie climatiche del periodo. Se per le regioni centro-meridionali questo afflusso avverrà molto probabilmente in regime anticiclonico, per il Nord potremmo decadere verso una maggiore instabilità: tutto dipenderà dalle sorti dell’ampia saccatura atlantica.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera