ECCO LA BELLA STAGIONE
ECCO LA BELLA STAGIONE
Qualche giorno fa, nel corso dell'intensa e prolungata ondata di caldo che ha interessato la nostra penisola e che è ormai agli sgoccioli anche per le regioni meridionali, ha cominciato a girare in rete un fotogramma estratto dalla celebre trasmissione «Che tempo fa» condotta, in quel 29 luglio 1981, dal Generale Andrea Baroni. Di quella immagine, in cui si riportavano le temperature delle ore 14 di quel giorno, si è fatto un uso improprio nel momento in cui quei valori termici sono stati presi in prestito per far vedere quanto faceva caldo una quarantina di anni fa. Gli errori commessi sono stati sostanzialmente due: non aver considerato che in estate la temperatura massima non coincide quasi mai con quella registrata nel primo pomeriggio e, in secondo luogo, aver estrapolato quella giornata dal contesto meteorologico in cui si è verificata.
Il valore scientifico di quel fotogramma è invece tutto concentrato in quella scritta riportata in basso a sinistra, in cui leggiamo che i dati climatici di riferimento – cioè le temperature medie del periodo di allora – erano compresi tra 27 e 31 °C. Perché desidero che si focalizzi l'attenzione proprio su questa forbice termica? Semplicemente perché in questo intervallo cadranno, molto probabilmente, anche le temperature massime che registreremo nella seconda parte della settimana e in particolar modo tra giovedì 10 e venerdì 11 luglio. In altre parole, vivremo alcune giornate in cui il caldo sarà gradevole, non eccessivo e sarà simile a quello che una quarantina di anni fa era la norma. È estate e deve fare caldo? Adesso possiamo rispondere di sì perché è proprio questo il caldo tipico delle nostre latitudini, quello che ci permette di etichettare l'estate come la «bella stagione».
Ci è voluto un incisivo impulso instabile per azzerare, a suon di temporali anche violenti, l'eccessivo carico di energia lasciato in eredità dal promontorio nord africano: un'energia che l'atmosfera ha trasformato in fenomeni meteorologici e che noi abbiamo prima avvertito come onda di calore. Cerchiamo ora di vivere intensamente queste prossime giornate e di trovare un cassetto libero nell'armadio della nostra memoria per conservare vivido, il più possibile, il ricordo di queste giornate ed evitare così, alla prossima espansione del promontorio nord africano, di fare affermazioni prive di alcun fondamento scientifico.
Stiamo per entrare nella fase clou del cambiamento di circolazione di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi e che ha visto già nel corso del fine settimana e nella giornata odierna i primi effetti. Un break estivo breve, ma piuttosto incisivo per i tempi che corrono, che ci permetterà di assaporare il vero caldo estivo delle nostre latitudini, quello che una volta era considerato normale e che oggi possiamo finalmente definire come la "bella stagione" per antonomasia.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera