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ALLUVIONI E ALLERTE METEO IGNORATE: QUANDO A MANCARE SONO LA CULTURA DELLA PROBABILITÀ E DEL RISCHIO

Scritto da Andrea Corigliano Lunedì 04 Novembre 2024 07:00

ALLUVIONI E ALLERTE METEO IGNORATE: QUANDO A MANCARE SONO LA CULTURA DELLA PROBABILITÀ E DEL RISCHIO

L'alluvione in SpagnaMartedì 29 ottobre, alle ore 7, l’Agenzia meteorologica nazionale spagnola AEMET emette una prima allerta rossa parlando in termini di «rischio meteorologico estremo con fenomeni non abituali di intensità eccezionale» e di «rischio molto alto per la popolazione». L’amministrazione della comunità valenciana ignora però l’avviso che viene diramato solo alle ore 20, con ben undici ore di ritardo, quando ormai l’alluvione era già in atto da mezzogiorno, cioè da quando arrivano le prime segnalazioni di esondazioni nei pressi di Barxeta e Ribera Alta. Il resto è cronaca, peraltro non ancora terminata e con un numero di vittime che purtroppo è destinato a crescere. Questa gravissima negligenza da parte dell’amministrazione valenciana pone sotto i riflettori diverse questioni che, in casi come questi, diventano anche di vitale importanza.

Mi preme sottolineare i due aspetti che ritengo cruciali e che sintetizzo nei due punti seguenti per svilupparli poi in seguito:
• La mancanza di fiducia negli enti preposti che si occupano di redigere un bollettino di allerta su base delle valutazioni idro-geologiche che tengono conto degli impatti delle precipitazioni sul territorio
• In generale, la mancanza della cultura della probabilità da parte dell’utenza che, nella stragrande maggioranza dei casi, ritiene che una previsione del tempo sia una certezza e se quindi nel mio giardino di casa piovono solo quattro gocce, allora si permette di deridere il lavoro degli enti di protezione civile.

L’ignoranza genera mostri. Perché il problema, come sempre, nasce dal fatto che non sappiamo che una previsione meteorologica esprime, da sempre, la PROBABILITÀ che un fenomeno si possa verificare: in pratica, un’elevata probabilità non assicura la formazione di quel fenomeno e una bassa probabilità non lo esclude a priori. Attraverso delle valutazioni e delle analisi della situazione calcolata dalla modellistica numerica, che simula il quadro meteorologico che potrebbe verificarsi, gli esperti del settore prendono delle decisioni perché, se per esempio la situazione prevista va a indicare un’elevata probabilità di «temporali forti, organizzati e persistenti» – cioè di temporali autorigeneranti – quello scenario può comportare un RISCHIO per la popolazione che deve essere allertata affinché vengano messe in pratica tutte le norme di autoprotezione. Ma dal momento che il fenomeno atmosferico da cui deriva l’allerta è espresso in termini di «probabilità di accadimento» per i limiti intrinsechi della previsione che lo ha calcolato, non solo potrebbe anche non formarsi ma, se si forma, di solito non lo fa per coinvolgere a tappeto tutta l’area di allertamento, bensì solo una parte di essa: la necessità di estendere preventivamente ad un'area più ampia la zona di rischio è sempre legata ai limiti di predicibilità dell'evento che potrebbe generare il potenziale rischio.



Siamo quindi in allerta arancione per temporali? Può essere che nel nostro paese piova debolmente e che a 10 chilometri di distanza, in linea d’aria, siano sotto il diluvio con cento millimetri di pioggia caduti in un’ora. Siamo però tanto presi dal non vedere oltre il nostro naso che, se non ci troviamo sotto il diluvio, riteniamo quell’allerta inopportuna e tendiamo a sminuire il valore del servizio di allertamento, fin quasi a non darle importanza e a ignorarlo. In Spagna è accaduto questo: un’allerta rossa, di massimo livello, è stata ignorata.

Poi l’evento, previsto altamente probabile, si verifica davvero e succede quel che sappiamo e quello che abbiamo visto. Non avremmo contato vittime nel caso in cui l'allerta fosse stata diffusa già dalle ore 7 invece di ritardarla fino alle ore 20? Non possiamo saperlo, ma sicuramente molte vite si sarebbero salvate.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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