PROMONTORIO NORD AFRICANO: SI RICOMINCIA
PROMONTORIO NORD AFRICANO: SI RICOMINCIA
Marzo, il primo mese della primavera meteorologica, è da poco terminato. È stato un mese che ha posto questa volta, sotto i riflettori, il tema della pluviometria per le reiterate condizioni favorevoli alle precipitazioni che hanno interessato il modo particolare il Nord e il versante tirrenico: tra queste regioni, spiccano in particolare quelle di Nord-Ovest dove sono state davvero ingenti le cumulate di pioggia in pianura e di neve in montagna. Agli antipodi il versante adriatico – specie quello centro-meridionale – e il Sud dove invece la scarsità delle precipitazioni cadute ha purtroppo contribuito a inasprire la siccità, iniziata lo scorso autunno. Dal punto di vista termico, invece, insieme a tutta l’Europa l’Italia ha vissuto un mese di marzo più caldo del normale, con le anomalie positive più marcate che hanno interessato l’area balcanica e parte di quella centro-orientale, dove gli scarti rispetto alla climatologia 1981-2010 sono stati per lo più compresi tra 3 e 6 °C (fig. 1).
C’è quindi sempre un segnale «caldo» a fare da sfondo alle dinamiche atmosferiche che si susseguono, che siano di stampo ciclonico o anticiclonico: un’evidenza, questa, che rimarca ancora una volta come il bilancio termico tra masse d’aria calda e masse d’aria fredda sia nettamente a favore delle prime che riescono a lasciare sul campo un'impronta ben più marcata e quindi condizionante rispetto a quelle fredde, alla fine poco incisive sul bilancio termico mensile. Finita ora la fase a tratti perturbata, gli equilibri dell’atmosfera tenderanno a spostarsi, come abbiamo accennato nell’ultima analisi, verso una maggiore stabilità atmosferica che si legherà gradualmente a una rimonta del promontorio nord africano, in via di espansione verso il Mediterraneo centrale e parte dell’Europa sul finire della settimana.
Il disegno barico medio inquadrato dalla modellistica numerica sul periodo 6-10 aprile (fig. 2) denota in modo chiaro la forma a campana della struttura anticiclonica e l’annesso trasporto di aria molto mite per il periodo, con scarti medi dalla climatologia che sui cinque giorni appena menzionato potrebbero portarsi intorno a 8-10 °C, con picchi fino a 12-14 °C oltralpe. È un segnale forte quello di questo primo sussulto del promontorio di questa stagione primaverile: un segnale che ormai abbiamo imparato a conoscere tutte le volte in cui l’onda subtropicale continentale, che sia passeggera o di blocco, transita attraverso il Mediterraneo e l’Europa centro-meridionale: le anomalie positive intorno ai 10 °C sono una sua caratteristica e, allo stesso tempo, diventano determinanti per gettare le basi dell’anomalia termica del mese in cui esse si verificano. In questo caso, nel corso dei cinque giorni considerati l’onda anticiclonica dovrebbe traslare lentamente da ovest verso est e lasciare spazio, verso l’inizio della seconda decade di aprile, a superfici isobariche meno “gonfie” che potrebbero introdurre condizioni più instabili dell’atmosfera.
Potrebbe però esserci un nuovo segnale anticiclonico a seguire, con il flusso atlantico intento a scorrere a latitudini più elevate: come sempre, analizzeremo la futura evoluzione strada facendo.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera