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VERSO L’IGNOTO…

Scritto da Andrea Corigliano Martedì 25 Ottobre 2022 00:00

VERSO L’IGNOTO...

Verso l'ignoto...Alta pressione e caldo anomalo. Caldo anomalo e alta pressione. In questo mese di ottobre che volge al termine, questo binomio può sintetizzare al meglio proprio quella dinamica atmosferica ingessata che abbiamo sperimentato e che non è per nulla consona alle condizioni atmosferiche che dovrebbero prevalere in questo periodo dell’anno. Un film che ormai conosciamo piuttosto bene, vista la frequenza con cui il grande cinema atmosferico ha riproposto e sta riproponendo la pellicola sugli schermi del Mediterraneo e dell’Europa centro-occidentale: dal 1° gennaio scorso all’ultima estate – che adesso si maschera d’autunno sotto il profilo astronomico – tante sono state infatti quelle rimonte anticicloniche subtropicali che ci hanno proposto condizioni atmosferiche troppe volte fuori dal comune e che, proprio per questo, forniscono agli studiosi prove sempre più schiaccianti su un clima che sta cambiando troppo in fretta anche in sede mediterranea.

È proprio questo frettoloso cambiamento che spiazza perché in un certo senso ci spinge indirettamente a sperimentare l’ignoto, cioè un terreno meteorologicamente inesplorato. Non sappiamo, infatti, fino a che punto può arrivare la reazione della dinamica dell’atmosfera quando la corda viene tirata troppo perché non conosciamo a fondo quanto può arrivare a valere la costante elastica di una molla che adesso la stessa dinamica sta tirando a più non posso. Non sappiamo, infatti, quanto durerà l’egemonia anticiclonica e fino a quando, di conseguenza, ci troveremo in compagnia di un stato termico decisamente alterato. Su una cosa, però, possiamo essere certi: che prima o poi questo equilibrio si romperà perché anche un sistema complesso e caotico quale è l’atmosfera prima o poi finirà per cambiare stato.



Se il nuovo stato dovesse essere il passaggio di una saccatura alimentata da aria decisamente fredda, l’ignoto sarebbe in un certo senso sperimentare fino a che quale livello potrà spingersi la liberazione di energia accumulata nel momento in cui il venir meno dell’oppressione e dalla compressione subtropicale permetterà l’innesco della miccia. Più la stagione avanza, infatti, più diventa probabile che sia aria sempre più fredda a raggiungere le nostre latitudini: non sarebbe questa l’anomalia in sé, ma il potenziale energetico che quest’ultima si troverebbe dinnanzi perché quel potenziale non sarebbe più consono al periodo, ma eccezionalmente fuori tempo massimo.

I fenomeni estremi non guardano in faccia a nessuno ed avvengono semplicemente perché sono espressione delle leggi della termodinamica: la tempesta Vaia, di cui tra qualche giorno ricorre il quarto anniversario del suo passaggio con venti che arrivarono a soffiare fino a 200 chilometri orari e con ingenti danni da Nord a Sud, è per esempio proprio una delle espressioni di quell’ignoto di cui sappiamo poco. Sia chiaro, non sto parlando di uno scenario catastrofista inventato di sana pianta per cavalcare la moda delle notizie che hanno bisogno di fare rumore per essere lette. Al contrario, è uno scenario che nasce dal considerare una situazione – quella attuale – che si sta portando ben oltre i limiti climatologici e la consapevolezza che prima o poi questa molla si romperà. Con tutte le conseguenze che ne potrebbero derivare…

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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