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Veloce irruzione di aria fredda all’inizio della prossima settimana

Scritto da Andrea Corigliano Sabato 09 Febbraio 2019 17:00

Veloce irruzione di aria fredda all’inizio della prossima settimana.

Fig. 1: Situazione prevista per il 12 febbraioDopo un mese di gennaio trascorso all’insegna di temperature inferiori alle medie climatiche del periodo (secondo l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR di Bologna l’anomalia è stata di circa -1 °C su scala nazionale rispetto alle medie del trentennio 1971-2000), la prima decade di febbraio ha visto una pausa delle condizioni prettamente invernali con un rialzo termico legato a sopraggiungere di correnti mediamente occidentali e quindi più temperate. Questa parentesi sta però per chiudersi perché un nuovo cambiamento dello scenario meteorologico a scala sinottica – cioè sul continente europeo e sul vicino Oceano Atlantico – sta per far cambiare posizione alle figure di alta e di bassa pressione. Come abbiamo già potuto appurare nel corso di questa stagione invernale, sarà ancora una volta un’espansione meridiana dell’Anticiclone delle Azzorre a prendere in mano le redini del gioco sul Mediterraneo centrale e in Italia. Infatti, il passaggio della perturbazione che tra domani (domenica 10) e lunedì 11 febbraio attraverserà le nostre regioni accompagnata una modesta saccatura in quota sarà seguito da un sensibile aumento del campo barico (anche di 30 hPa in 36 ore) in direzione delle Isole Britanniche e del Mare del Nord. Tra lunedì e martedì questa evoluzione accelererà così lo spostamento della saccatura verso i Balcani e, marginalmente, verso le nostre regioni centro-meridionali adriatiche (figura 1). Tra martedì 12 e giovedì 14 saremo quindi interessati da una rapida evoluzione verso levante dell’intero sistema che sarà responsabile di un’altrettanto veloce irruzione di aria fredda destinata a interessare soprattutto il versante orientale della nostra penisola e in modo particolare il settore adriatico meridionale: su queste regioni mercoledì 13, ovvero nella giornata in cui l’irruzione toccherà probabilmente l’apice, la temperatura a 850 hPa (1500 metri) potrebbe portarsi su valori intorno ai -5 °C (figura 2). Il Nord Ovest e la Sardegna, invece, dovrebbero conservare alla medesima quota temperature positive di qualche grado.


La dinamica atmosferica non sarà quindi incline alla formazione di una depressione organizzata in grado di estendere la propria influenza a buona parte dei settori centro-meridionali dell’Italia, proprio per la rapidità con cui la saccatura si muoverà verso levante e sarà incalzata dal poderoso rigonfiamento del campo anticiclonico a ovest: con buona probabilità l’ingresso dell’aria fredda che avremo già nel corso di lunedì e che darà i massimi effetti in termini di raffreddamento tra martedì 12 e mercoledì 13 non troverà il sostegno di una figura depressionaria per dar luogo a nuvolosità diffusa e a precipitazioni organizzate. Come spesso accade in queste situazioni, le precipitazioni saranno quindi irregolari come la nuvolosità e accentuate solo in prossimità delle zone interne montuose del settore adriatico del Centro-Sud, dove il sollevamento orografico indotto dalla catena appenninica potrà incentivare qualche nucleo precipitativo più intenso che, con il sopraggiungere dell’aria fredda, potrebbe essere nevoso anche a quote collinari, specie nella giornata di mercoledì 13. Martedì e mercoledì assenza di nubi significative altrove, con prevalenza di cielo sereno al Nord, lungo il versante tirrenico centro-settentrionale e sulla Sardegna dove registreremo probabilmente temperature anche frizzanti al mattino, ma non eccessivamente basse durante le ore più calde del giorno (mercoledì dovrebbe essere la giornata più fredda con massime intorno ai 10 °C). La ventilazione sarà sostenuta dai quadranti settentrionali e raggiungerà velocità massime fino a 50-60 km/h solo sulle nostre regioni meridionali.


Fig. 2: Previsione della temperatura a 850 hPa per il 13 febbraio

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