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VERSO UNA FASE SPICCATAMENTE INSTABILE DA MERCOLEDÌ, DA SEGUIRE PASSO DOPO PASSO PER I POSSIBILI RISVOLTI SUL TEMPO DELL’ITALIA

Scritto da Andrea Corigliano Domenica 07 Maggio 2023 22:00

VERSO UNA FASE SPICCATAMENTE INSTABILE DA MERCOLEDÌ, DA SEGUIRE PASSO DOPO PASSO PER I POSSIBILI RISVOLTI SUL TEMPO DELL’ITALIA

Fase instabile di maggio 2023Si va chiudendo la parentesi di tempo stabile e prevalentemente soleggiato portata dall’espansione del promontorio nord africano. Il ritorno di un ampio soleggiamento, unito all’arrivo di una massa d’aria più calda di matrice subtropicale, ha regalato qualche giornata con temperature massime che si sono spinte in modo piuttosto diffuso verso e oltre i 25 °C e che quindi sono state, a tutti gli effetti, di stampo estivo. I temporali che oggi hanno interessato e che stanno tuttora interessando alcune aree del Nord Italia segnano però il declino di questa fase e quindi la tendenza, da parte dell’atmosfera, a divenire instabile con il passaggio di una modesta saccatura in quota che entrò domani sera estenderà la propria influenza anche alle nostre regioni centro-meridionali.

Non sarà però questo il cambiamento del tempo a finire sotto i nostri riflettori nella maniera più plateale, ma quello successivo che si farà strada tra martedì 9 e mercoledì 10 maggio a causa di una saccatura nord atlantica che potrebbe trovare nei meridiani passanti per le Isole Britanniche, la Francia e la penisola iberica la strada per allungarsi verso il Mediterraneo occidentale (vedi figura).

Nella sua fase iniziale di espansione assisteremo già a un primo calo dei geopotenziali anche sull’Italia e quindi a una prima accentuazione dell’instabilità. Sarà ancora più importante capire però quali saranno le soluzioni proposte dalla modellistica numerica nei prossimi giorni nel delineare l’evoluzione del cuore della saccatura che potrebbe evolvere successivamente in goccia fredda entro il prossimo fine settimana.



Quelle frecce rappresentate in figura, accompagnate a quel punto di domanda, vogliono aiutare a capire in modo semplice qual è l’incertezza che aleggia proprio attorno a questo scenario perché lo scopo delle analisi nei prossimi giorni sarà quello di valutare la posizione del minimo in quota e l’entità della sua espansione meridiana verso il Nord Africa. Da tale affondo dipenderà l’intensità del ramo ascendente della corrente a getto in alta quota che sorreggerà la circolazione ciclonica e quindi l’eventuale predisposizione dell’atmosfera a dare vita alla formazione di un minimo di pressione al livello del mare: più la goccia fredda assumerà infatti la forma di un ovale allungato verso l’entroterra nord africano, più sarà elevata la probabilità che si attivi un’area ciclogenetica sui nostri mari.

Si tratterebbe di una soluzione che comporterebbe, tra l’altro, un acutizzarsi dell’instabilità ed il possibile innesco di condizioni anche perturbate. Ad oggi non possiamo ancora sapere se sarà questa la strada che verrà percorsa ed è per questo, quindi, che questa fase atmosferica andrà seguita passo dopo passo: quando infatti entra in scena l’entroterra nord africano nel dare il proprio contributo alla costruzione di sistemi depressionari, il segnale può essere marcato ma allo stesso tempo poco predicibile su scale temporali superiori ai 3-4 giorni.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla
pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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