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AL VIA LA PRIMAVERA ASTRONOMICA TRA VARIABILITÀ E INSTABILITÀ

Scritto da Andrea Corigliano Sabato 18 Marzo 2023 13:00

AL VIA LA PRIMAVERA ASTRONOMICA TRA VARIABILITÀ E INSTABILITÀ

Immagine da satellite del 18 marzo 2023L’immagine satellitare di questa mattina mostra ormai la dissoluzione della perturbazione che nell’ultima analisi avevamo visto al largo delle coste occidentali europee (fig. 1). Avevamo detto che il suo movimento verso levante sarebbe stato ostacolato dalla figura di alta pressione che sta interessando il Mediterraneo centro-occidentale e l’Italia ed in effetti, entrando in un campo avverso, il sistema frontale si è dissipato. L’unico corpo nuvoloso significativo presente alle nostre latitudini è quello che sta risalendo dal Marocco e dall’Algeria, pilotato dal ramo ascendente di quel che rimane della saccatura atlantica che ha accompagnato la perturbazione andata in frontolisi. Questa nuvolosità si muoverà verso le nostre regioni e le interesserà tra domani (domenica 19) e lunedì 20 marzo.

Se però nella giornata domenicale le condizioni di instabilità (aree in rosso) in transito al Nord e sul versante tirrenico centro-settentrionale saranno modeste (fig. 2, a sinistra), all’inizio della prossima settimana esse tenderanno a intensificarsi e a diventare più diffuse per l’intervento di una circolazione chiusa di bassa pressione che tenderà a isolarsi sulle regioni centrali (fig. 2, a destra) e successivamente a muoversi verso il Sud d’Italia: questa evoluzione dipenderà dalla rimonta anticiclonica a seguire che farà evolvere in goccia fredda la coda della medesima saccatura atlantica, in fase di assorbimento da parte flusso perturbato principale a nord del 50° parallelo.

Tra lunedì 20 e martedì 21 bisognerà inoltre considerare il sopraggiungere di condizioni di instabilità anche sullo Stretto di Sicilia (fig. 2, a destra nel riquadro) perché qui si faranno parzialmente sentire gli effetti di una depressione nord africana, attualmente in fase di formazione in Marocco a sud della Catena dell’Atlante per effetto dell’interazione sempre della stessa saccatura con il complesso ostacolo orografico: la nuvolosità che osserviamo sul satellite, di cui abbiamo parlato all’inizio, denota proprio come questo meccanismo ciclogenetico sia ormai in atto.

Traducendo in previsione di questa evoluzione appena descritta, nella giornata di domani (domenica 19) ci aspettiamo una nuvolosità variabile sulle regioni centro-settentrionali e sulla Sardegna, mentre altrove sarà ancora il sole ad essere il protagonista. Le precipitazioni saranno in genere sparse, deboli e intermittenti, ad eccezione della Toscana e dell’Umbria dove potrebbero essere un po’ più convinte (fig. 3, a sinistra). Lunedì 20, invece, con l’ingresso della goccia fredda i fenomeni tenderanno a diventare più diffusi proprio sulle regioni centrali, anche se in generale non saranno particolarmente significativi gli accumuli se non tra Toscana meridionale e Umbria dove le precipitazioni saranno probabilmente più abbondanti (fig. 3, a destra). Qualche pioggia o rovescio in arrivo anche sull’area ionica tra Calabria e Sicilia, per effetto delle condizioni instabili legate alla depressione nord-africana.



Martedì le condizioni di instabilità raggiungeranno le regioni meridionali per poi allontanarsi verso levante sotto la spinta di un nuovo aumento della pressione atmosferica in arrivo da ovest. Entreremo così in un regime di variabilità che, durante la prossima settimana, potrà vedere anche un graduale abbassamento di latitudine del flusso perturbato sull’area atlantica (fig. 4): questa evoluzione invierà verso la nostra penisola tese correnti occidentali che, come è noto, non riescono ad apportare cambiamenti evidenti dello stato del tempo per quanto riguarda l’arrivo di precipitazioni primaverili organizzate, così tanto attese sul Nord Italia. In estrema sintesi ci troveremo nel limbo perché se da una parte il nastro trasportatore perturbato si abbasserà di latitudine, la sua forma non sarà in grado di produrre effetti importanti per combattere la grave crisi idrica che attanaglia le regioni settentrionali.

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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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