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IMPULSO DI ORIGINE ARTICA STA PER APRIRE UNA NUOVA FASE INVERNALE CHE POTREBBE DURARE ALCUNI GIORNI

Scritto da Andrea Corigliano Sabato 25 Febbraio 2023 18:00

IMPULSO DI ORIGINE ARTICA STA PER APRIRE UNA NUOVA FASE INVERNALE CHE POTREBBE DURARE ALCUNI GIORNI

Evoluzione attesa per il 26 febbraio 2023Siamo alla vigilia della seconda fase del cambiamento del tempo che si è fatto strada da ovest nel corso degli ultimi tre giorni e che adesso, per diventare più incisivo, riceverà il contributo di un apporto freddo in arrivo dall’est europeo e diretto prevalentemente verso l’Europa centrale, la Francia e la Spagna. Entro le prossime 24-36 ore le nostre latitudini – e in modo particolare la nostra penisola – si troveranno al centro del palcoscenico dove la convergenza tra l’aria fredda di matrice artica e quella mite di origine subtropicale faranno accendere i contrasti attorno all’asse di un canale depressionario che entro il pomeriggio di domani, domenica 26 febbraio, andrà molto probabilmente disponendosi dal Golfo del Leone ai Balcani passando da Toscana, Umbria e Marche (fig. 1, a sinistra).

Se al nord di questa linea immaginaria avremo così un sensibile calo delle temperature con i valori che in quota, a circa 1500 metri, si porteranno fino a 6 °C sotto la media del periodo perché qui sarà in piena azione l’aria fredda, a sud invece il respiro mite subtropicale lascerà ancora la propria impronta in particolar modo sul versante adriatico, dove le anomalie termiche alla medesima quota saranno praticamente opposte.

Sarà proprio questa notevole differenza termica, spalmata in poche centinaia di chilometri sul piano orizzontale, ad alimentare la fenomenologia che tra domani ed il pomeriggio di lunedì interesserà proprio le aree in cui sarà in piena azione la circolazione ciclonica che andrà scavandosi anche al livello del mare, con la probabile formazione di due figure di bassa pressione disposte ad occhiale: quella principale si collocherà tra il Mar di Corsica e la Costa Azzurra e quella secondaria sul Mar Adriatico centrale (fig. 1, a destra).

Tra Toscana, Umbria, Marche e Lazio si concentrerà quindi la fenomenologia più intensa e più diffusa e di conseguenza saranno queste le aree in cui sarà particolarmente efficace il rovesciamento dell’aria fredda dalle quote superiori portato dalle precipitazioni. Su queste regioni avremo quindi un sensibile calo della quota dello zero termico con la neve che nel corso della giornata di domani, domenica, guadagnerà velocemente le quote collinari fino a 3-500 metri tra Toscana e Marche e fino a 6-900 metri tra Umbria e Lazio settentrionale. Dal momento che saranno probabili anche dei rovesci, non si esclude che i fiocchi di neve possano temporaneamente spingersi anche a quote inferiori durante le fasi caratterizzate da una precipitazione più intensa (fig. 2, a sinistra).



Si segnalano poi altre due aree della penisola in cui la fenomenologia potrebbe risultare abbastanza significativa: il settore meridionale della Pianura Padana e le coste tirreniche centro-meridionali. Su queste zone sarà soprattutto il sollevamento orografico offerto dai rilievi a garantire una certa continuità delle precipitazioni. In particolare, sul settore occidentale e centro-meridionale del Piemonte, nonché sulle aree interne del versante padano dell’Appennino ligure e sull’Emilia Romagna si prevedono nevicate da deboli a moderate in graduale estensione fino a fondovalle o fino a quote di bassa collina entro la serata di domani, con possibilità di sconfinamenti anche sulle aree pianeggianti prospicienti. Tra il Lazio meridionale e la costa calabrese tirrenica, invece, piogge a tratti localmente forti. Sulle restanti regioni centro-meridionali, nuvolosità estesa associata a precipitazioni da sparse a diffuse, ma con cumulate non significative. Al Nord, invece, una nuvolosità irregolare seguirà l’ingresso dell’aria fredda con il passaggio di qualche rovescio da est verso ovest tra la prossima notte e la mattina di domani. In Liguria, precipitazioni da deboli a moderate, in attenuazione dal pomeriggio.

Un altro elemento importante sarà la ventilazione che domani soffierà assumendo una rotazione ciclonica attorno alla fascia depressionaria: venti di maestrale, bora e tramontana con intensità fino a 60-70 km di velocità interesseranno rispettivamente il Mar di Sardegna, Adriatico Settentrionale e Tirreno settentrionale. Nel corso della settimana la depressione tenderà a isolarsi sui mari occidentali italiani e da qui condizionerà il nostro stato del tempo che risulterà improntato a una certa instabilità e a temperature che potrebbero rimanere di qualche grado al di sotto della media su tutta la nostra penisola.

Fenomeni attesi per il 26 febbraio 2023


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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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