Per la prossima settimana vi invito anche a fare attenzione alle temperature che ci verranno propinate e spacciate per vere.
Non c’è solo la questione della «temperatura percepita» che fa lievitare la temperatura realmente misurata dal termometro per far sembrare più rovente l’ondata di caldo, ma c’è anche il problema della collocazione degli strumenti di misura.
Le temperature registrate al sole come quelle lette sul display delle farmacie o dei cruscotti delle automobili, magari con la carrozzeria nera e parcheggiate nel bel mezzo di una piazza dall’asfalto arroventato, non indicano la temperatura dell’aria che è quella che a noi interessa. Le misure delle grandezze atmosferiche devono rispondere agli standard dettati dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale.
Le misure a cui facciamo riferimento sono sempre quelle provenienti da stazioni meteorologiche a norma, all’interno delle quali sono posizionati i sensori: si tratta di capannine con le pareti a persiana, pitturate di bianco per riflettere la radiazione solare e posizionate tra un metro e mezzo e due metri da terra su un suolo erboso.
Un termometro posto all’interno di questo schermo misura proprio la temperatura dell’aria che può differire anche di oltre 10 °C da una temperatura misurata sotto il sole.