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OPI (OCTOBER PATTERN INDEX): PROIEZIONI INVERNO 2025-26

Settori interessati alle proiezioni stagionaliIl presente documento contiene la previsione stagionale dell'Inverno 2025-26 su base "OPI", con focus sull'Europa centro-occidentale. Per una presentazione esaustiva del Nuovo Modello OPI, si rimanda alla pubblicazione Web del 19 ottobre 2025 con la presentazione ufficiale del modello matematico OPI (October Pattern Index).

Brevemente, il modello OPI rappresenta una nuova frontiera delle previsioni stagionali invernali e analizza i dati fisici dell'atmosfera ottobrina attraverso una serie di algoritmi di natura euristico-fisico-statistica implementati su piattaforma informatica. Il modello consente di fornire, in maniera univoca e con grande anticipo rispetto alla stagione invernale oggetto di previsione, una serie di dati fondamentali per prevedere le caratteristiche del Vortice Polare Invernale (di seguito VPI).

In particolare, il SETUP 1 riguarda l'andamento medio delle velocità zonali del VPI, attraverso la previsione, con elevatissimo tasso di riuscita (circa 90%), dell'Oscillazione Artica Invernale (AO). In buona sostanza, questa branca del modello ci dice se il VPI sarà forte (aria polare tendenzialmente più confinata alle alte latitudini con minori possibilità di freddo e clima perturbato alle medie latitudini), ovvero se risulterà debole (aria polare in grado di scendere con più frequenza alle medie latitudini con clima, quivi, più freddo e perturbato).

Il SETUP 2 riguarda invece l'andamento temporale e qualitativo della Wave Activity. Durante l'inverno, l'atmosfera extratropicale è attraversata da onde planetarie (Rossby waves) che si propagano dalla troposfera (bassa atmosfera) verso la stratosfera (alta atmosfera). Quando tali onde risalgono verso la stratosfera, interagiscono con il Vortice Polare, trasferendogli energia e momento (wave–mean flow interaction). Prevedere quando la wave activity aumenta o diminuisce significa prevedere il comportamento futuro del Vortice Polare e, di conseguenza, anticipare la probabilità di eventi freddi intensi.

Il Nuovo Modello OPI è ancora in piena fase di sviluppo. Il gruppo di ricerca è già al lavoro sul programma di sviluppo 2026, che si dichiara essere molto ambizioso in quanto, qualora andasse in porto, conferirebbe al modello delle potenzialità straordinarie. Le due principali tasks di ricerca riguardano: la calibratura del periodo di analisi - attualmente il modello assume quale periodo di analisi nelle varie corse modellistiche quello dato dal 1-31 ottobre, cui corrispondono mediamente i massimi livelli di correlazione. L'obiettivo della prossima ricerca sarà mirato a selezionare, sulla base di uno specifico nuovo algoritmo di calcolo, un periodo di analisi ad hoc per ciascun anno. La seconda task riguarda la variabilità dell'AO invernale: questo fronte di ricerca sarà mirato ad individuare informazioni di maggior dettaglio circa la variabilità temporale dell'AO invernale, fattore estremamente rilevante nell'ottica di migliorare le capacità predittive del modello. Qualora dai predetti task dovessero derivare dei risultati soddisfacenti, intensificando anche il contributo dell'AI, si sarà in grado di fornire alla comunità un prodotto previsionale ad oggi inimmaginabile.



Per quanto riguarda l'output del modello per l'Inverno 2025-26, relativamente al SETUP 1 (andamento medio delle velocità zonali del VPI), il modello indica un valore medio di velocità zonali (AO predictor) compreso nell'intervallo +1.5 / +2.5 (per l'esattezza +2.07). Trattasi di un valore molto elevato, che indica, per l'Europa Centro Occidentale, una stagione invernale straordinariamente anticiclonica e dalle scarse precipitazioni. Le mappe in sequenza rappresentano i plot delle anomalie medie geopotenziali e pluviometriche registrate nei trimestri invernali caratterizzati da Vortice Polare Forte.

Per quanto riguarda il SETUP 2 (andamento temporale e qualitativo della Wave Activity), il modello indica il seguente andamento: wave activity forte nella prima metà invernale (da inizio dicembre a 10 gennaio circa). Tale attività, con decisivo contributo della Wave 2 atlantica, si manifesta in due picchi principali con brevissima pausa temporale tra i due. Nella seconda metà invernale è invece prevista una wave activity debole.

In conclusione, per l'Europa Centro-Occidentale, il modello evidenzia un inverno caratterizzato mediamente da un contesto anticiclonico, con scarse o scarsissime precipitazioni. Tale trend si acuisce nella seconda metà invernale, quando si registrerà anche un calo significativo della Wave Activity. Nella prima parte dell'inverno, si denota la massima attività d'onda, con buon contributo della Wave 2 Atlantica (sicuramente il contributo più importante registrato negli ultimi 5 anni). Il modello, quindi, indica dei picchi artici, dai risvolti potenzialmente rigidi: un primo picco, più probabile tra fine novembre e metà dicembre circa, come già anticipato in un articolo pubblicato sul portale il 12 ottobre; un secondo picco, tra fine dicembre e 10 gennaio circa.

Tali picchi dovrebbero manifestarsi in un contesto di velocità zonali comunque medio-elevate. Al riguardo, soprattutto il secondo picco, potrebbe innescarsi in un regime di velocità zonali già troppo elevate, con possibile direttrice orientale rispetto al range di longitudine in analisi. Allo stato attuale, in assenza del dato sulla variabilità dell'AO (vedi programma di sviluppo 2026), non è possibile sbilanciarsi fornendo maggiori dettagli su questo picco.

Il responso modellistico suggerisce inoltre particolare attenzione alla seconda parte dell'inverno, laddove, in un contesto di velocità zonali molto elevate ed una scarsa attività d'onda, si potrebbe assistere ad un lungo periodo di prevalenza anticiclonica e scarsissime precipitazioni anche sui settori alpini.

È importante sottolineare che l'attuale Modello Matematico è un "work in progress", con particolare riferimento al perfezionamento che riguarda lo studio sul centraggio del periodo a più alta correlazione, mediamente stabile sull'intervallo 1-31 ottobre. A tal proposito si hanno alcune prime indicazioni che evidenziano una possibile anticipazione di tale intervallo, con il conseguente leggero slittamento in avanti delle principali attività d'onda e quindi la possibilità che il periodo favorevole alle ondulazioni (tendenzialmente prima parte invernale), possa essere un po' più lungo, con calo complessivo dell'indice AO medio trimestrale (che comunque si manterrebbe sempre alto ovvero superiore a +1). Tutto questo necessiterà di conferme che se dovessero arrivare in tempi utili (dipende appunto dal progress della ricerca), verranno opportunamente comunicate.

Si rammenta infine che la finalità di una previsione stagionale non è quello di indicare il tempo che farà in una particolare regione e per uno specifico giorno dell'anno, bensì quello di fornire indicazioni chiave, affidabili e a grande distanza temporale, sulle caratteristiche più peculiari della stagione.

Picchi AO invernale
Wave Activity OPI

Anomalie geopotenziali inverni con AO positiva

Anomalie precipitazioni inverni con AO positiva

Proiezione Wave Activity inverno 2025-26
Wave 2 proiezione inverno 2025-26

Primo picco attivita onda planetaria

Secondo picco attivita onda planetaria


Per gentile concessione: www.csctmeteo.it