
È grazie a questi ultimi (moti convettivi) che si sviluppano celle temporalesche e quindi le precipitazioni possono arrivare anche in luoghi lontani dalle grandi masse d’acqua (oceani, mari, ecc.)...
Nella foto a fianco ad esempio un cumulo mediocris in rapidissima evoluzione: si nota come il suo “pennacchio” sia molto più sviluppato di tutti gli altri (si ringraziano Michael Bath e Jimmy Deguara della Australian Severe Weather e Alberto Gobbi per avere esposto la foto nel suo sito).
Questo articolo vuole semplicemente mettere in evidenza gli indici di instabilità più utilizzati, con una breve descrizione di ognuno.
| < 500 | Assenza di temporali | 
| 500-1000 | Possibilità di sviluppo di celle isolate | 
| 1000-2000 | Moderata instabilità, possibile formazione di multicella | 
| 2000-3000 | Elevata instabilità, formazione di temporali violenti e anche autorigeneranti, locali supercelle | 
| >3000 | Elevatissima instabilità, fenomeni violenti estesi, possibilità di supercelle HP (alto potenziale) | 
| Cape per il Nord Italia del 28 marzo 2012 alle ore 17.Possibilità di debole cumulogenesi sulla pedemontana bergamasca e nel biellese | 
| > 2 | Assenza di temporali | 
| Da 0 a 2 | Possibilità di sviluppo di celle isolate | 
| Da -2 a 0 | Possibilità concreta di genesi temporalesca, anche multicella | 
| Da -4 a -2 | Alta probabilità di fenomeni temporaleschi, localmente violente | 
| < -4 | Elevata instabilità atmosferica, con temporali sparsi anche violenti, possibili supercelle | 
| Lifted Index per l’Italia il 28 marzo 2012 alle ore 15 | 
| < 0.50 | Quantità di vapor acqueo molto bassa | 
| 0.50-1.25 | Quantità di vapor acqueo bassa | 
| 1.25-1.75 | Quantità di vapor acqueo media | 
| 1.75-2.00 | Quantità di vapor acqueo alta | 
| > 2.00 | Quantità di vapor acqueo molto alta | 
Supercelle: differenzia le HP (High Precipitation) dalle LP (Low Precipitation). Le prime hanno un PW > 1.75 inch (in casi estremi anche superiori a 3.00), mentre le seconde indicativamente < 1.00 inch.
Rischio di alluvione: è abbastanza logico pensare che vaste aree con PW elevati possano presentare rischi di alluvioni, anche estese. Solitamente valori di 2.00-3.00 inch locali possono recare alluvioni lampo, con violentissime precipitazioni a scala locale.
In autunno la differenza tra gli altostrati e i nembostrati la fa anche il PW (in altri termini, la differenza tra pioggia copiosa e pioviggine intermittente)
Grandine: un elevato PW tende a ridurre il volume del chicco; le supercelle classiche spesso sono maggior produttrici di grandine rispetto alle HP.
Fulmini: come è noto, l’acqua è un ottimo conduttore, perciò statisticamente temporali con alto PW sono buoni generatori di fulmini.
| < 44 | Scarsa convezione: bassissima probabilità temporalesca | 
| 44-50 | Possibilità di sviluppo di celle isolate | 
| 51-52 | Possibilità di multicella: locali fenomeni violenti | 
| 53-56 | Alta probabilità di temporali a multicella: possibili supercelle | 
| >56 | Elevatissima instabilità atmosferica, alta possibilità di supercelle, anche HP (ad alto potenziale) | 
| Total Totals per l’Italia il 28 marzo 2012 | 
Un particolare ringraziamento va al fisico meteorologo Jeff Haby, per essere gran parte della fonte dei miei dati.