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Scritto da Andrea Corigliano Sabato 02 Marzo 2024 12:00

NUOVA FORTE PERTURBAZIONE ALLE PORTE CON PRECIPITAZIONI MOLTO INTENSE AL NORD-OVEST

Satellite del 2 marzo 2024L’evoluzione del tempo che andrà delineandosi nelle prossime ore sarà ancora condizionata dall’ingresso, sul bacino del Mediterraneo, del flusso perturbato atlantico. Il canale depressionario con direttrice nordovest-sudest che si è aperto negli ultimi dieci giorni è diventato l’unica strada percorribile dai sistemi frontali che possono evolvere solo passando dalle nostre latitudini. Per una perturbazione che ha lasciato gli strascichi del proprio fronte occluso ormai in attenuazione c’è quindi una nuova struttura perturbata pronta ad entrare in scena. Come possiamo osservare dall’immagine da satellite (fig. 1), il corpo nuvoloso si trova alle porte della nostra penisola ed è vincolato a una depressione di 990 hPa a ovest del Canale della Manica. Nelle prossime ore questa figura di bassa pressione perderà importanza e passerà il testimone a una ciclogenesi orografica che andrà costruendosi sottovento ai Pirenei, a partire da questa sera.

Il minimo si approfondirà spostandosi poi verso levante per raggiungere il Golfo del Leone e la Costa Azzurra nel primo pomeriggio di domani, domenica 3 marzo (fig. 2, a sinistra). La stretta circolazione ciclonica, dal valore barico oscillante intorno ai 995 hPa, piloterà così il fronte freddo del sistema perturbato verso la Sardegna e i nostri mari di ponente facendolo precedere da un intenso flusso di correnti meridionali che si presenteranno in prevalenza da scirocco (fig. 2, a destra). Il richiamo di aria umida e instabile sarà intenso, risalirà lungo il versante tirrenico e andrà principalmente ad addossarsi lungo il versante marittimo dell’arco appenninico del Ponente Ligure, dove subirà il processo di sollevamento forzato ed entrerà anche in convergenza con l’aria più fresca atlantica in ingresso da ovest. Un secondo apporto di umidità proverrà dalla risalita del flusso sciroccale lungo il Mar Adriatico: in questo caso, le correnti meridionali si disporranno da est, percorreranno la Pianura Padana e finiranno per saltare sul trampolino delle Alpi occidentali per ricevere un’ulteriore spinta all'invorticamento e formare così precipitazioni.

Dalla disposizione dei flussi e dalla loro interazione con la complessa orografia che caratterizza il nostro territorio possiamo quindi dedurre che sarà proprio il Nord-Ovest a subire i massimi effetti di questo passaggio perturbato: dal tardo pomeriggio odierno e per tutta la giornata di domani la perturbazione porterà quindi su queste aree precipitazioni via via sempre più organizzate e intense, con neve copiosa sulle Alpi occidentali a quote per lo più comprese tra i 1000 e i 1400 metri nella serata odierna e fino a 800-1200 metri domani, domenica (fig. 3): nelle valli più strette e nei momenti di precipitazione molto intensa non si esclude un ulteriore abbassamento della quota delle nevicate.

Tra il pomeriggio e la serata di domani il passaggio del fronte freddo porterà rovesci e temporali, localmente intensi, in evoluzione dalla Sardegna alla Toscana e al Lazio mentre qualche pioggia andrà ad interessare il Nord-Est e la Sicilia occidentale. Nevicate sull’Appennino Settentrionale oltre i 1200-1500 metri, a quote superiori su quello centrale. Nella notte su lunedì, attenuazione dei fenomeni al Nord-Ovest ed evoluzione della perturbazione al Sud con trasferimento graduale di piogge e rovesci dal versante tirrenico a quello adriatico.



La circolazione ciclonica, più attenuata, insisterà anche nella giornata di lunedì esponendo soprattutto le regioni centro-meridionali e le Isole a condizioni di spiccata instabilità, con le precipitazioni che nel corso del giorno tenderanno gradualmente a concentrarsi sul basso versante tirrenico. L'ingresso da ovest dell'aria fredda, con isoterme di 0/-1 °C a 850 hPa, permetterà alle neve di portarsi sull'Appennino centro-meridionale a quote per lo più comprese tra 1000 e 1200 metri.

Carta del tempo prevista per il 3 marzo 2024

Stima accumuli precipitativi e vento 3 marzo 2024

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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera