Seguendo l’evoluzione del minimo depressionario che è andando formandosi tra le due Isole Maggiori, la nostra attenzione è adesso rivolta al graduale spostamento verso levante della perturbazione che con il suo fronte ormai occluso attraverserà le nostre regioni centro-meridionali nel corso delle prossime ventiquattro ore (fig. 1).
Anche in questo caso ci troviamo dinnanzi a un’evoluzione piuttosto lenta dell’intero sistema perturbato per via dell’azione ancora bloccante delle due figure anticicloniche che lo cingono ai fianchi e ne impediscono una traslazione più veloce. La persistenza dei fenomeni atmosferici è la diretta conseguenza di questo tipo di dinamiche che, proprio per la loro lentezza nel fare dei passi avanti, finiscono per esporre il territorio a molte ore di precipitazione anche ininterrotta e determinano così cumulate piovose in pianura e nevose in montagna particolarmente abbondanti come è successo per esempio su alcune aree del Nord Italia, Piemonte e Veneto in primis.
Tra questa sera e la prossima notte le aree della penisola che molto probabilmente saranno interessate dai fenomeni più intensi saranno quelle del medio-basso versante tirrenico perché qui si porterà l’attiva banda nuvolosa vincolata alla depressione (fig. 2, a sinistra). Tra la mattinata e il pomeriggio di domani, giovedì 29 febbraio, la perturbazione porterà piogge e temporali localmente intensi tra la Calabria ionica, la Basilicata, la Puglia e le regioni del medio versante adriatico, fino a raggiungere con la propria parte più avanzata anche la Romagna (fig. 2, a destra). A seguire resteranno ancora condizioni di instabilità che potranno determinare ancora qualche rovescio sulle due Isole Maggiori. Sul Nord Italia avremo una pausa dei fenomeni ad eccezione delle Alpi sud-occidentali che continueranno a ricevere l’effetto di sbarramento (stau) del flusso entrante da est-nordest.