Ecco come si presentava la notte scorsa il campo di alta pressione nell’analisi elaborata dal modello europeo. Stiamo parlando di una figura anticiclonica che statisticamente si è andata a collocare agli estremi della distribuzione degli scenari meteorologici che si possono verificare in questo periodo dell'anno: ci troviamo infatti oltre il 99.5 percentile di questa distribuzione sia per quanto riguarda i valori che sono stati raggiunti dall'altezza di geopotenziale a 500 hPa (a sinistra) e sia per quanto riguarda le temperature a 850 hPa (a destra). In altre parole, la statistica ci dice che è davvero molto raro avere campi anticiclonici così potenti sul finire di gennaio, tanto da poter essere considerati marcatamente anomali non solo per come sono strutturati in quota, ma anche per l’alimentazione di aria calda che ricevono dalle latitudini subtropicali.
In inverno, un riscontro chiaro e netto di un quadro meteorologico come questo si può avere solo al di sopra delle inversioni termiche o laddove subentrino forzanti dinamiche – come i venti di föhn – che riescono a rompere lo strato inversionale, facendo così avvertire l’anomalia della circolazione atmosferica in tutta la sua completezza. Al di sotto di questo strato, invece, gli effetti di queste situazioni sono meno evidenti a causa del ristagno dell’aria fredda che ha come alleato una scarsa incidenza della radiazione solare, ancora poco efficace nel riscaldare il suolo e, di riflesso, gli strati di aria a contatto con esso.
Non bisogna però sminuire cosa accade alle alte quote solo perché nei bassi strati gli effetti legati a questa situazione sono mascherati da fattori di natura astronomica. Sarebbe un po’ come fare spallucce se in un grattacielo vanno a fuoco i piani alti, il fuoco non si propaga verso il basso e noi che ci troviamo quasi al piano terra facciamo finta che non stia succedendo nulla. Ricordiamoci che le stanze dove il nostro tempo viene costruito si trovano lassù: qui l’atmosfera ha la propria cabina di regia per mettere in movimento tutti i protagonisti delle condizioni meteorologiche che poi sperimentiamo.