La caratteristica saliente delle condizioni atmosferiche che si susseguiranno entro giovedì prossimo sarà l’avvicendamento tra masse d’aria dalle caratteristiche termodinamiche molto diverse tra di loro e provenienti da due aree che si trovano, in pratica, agli antipodi: passeremo infatti dall’attuale massa d’aria subtropicale marittima che sta affluendo dalle Isole Canarie a un’irruzione di aria fredda di natura artico marittima in arrivo dal nord della penisola scandinava per concludere con una nuova avvezione di aria calda che potrebbe avere duplice natura subtropicale: in parte marittima perché proverrà dall’Oceano e in parte continentale perché proverrà dall’entroterra nord africano.
Le conseguenze di questo avvicendamento saranno evidenti negli sbalzi termici a cui andremo molto probabilmente incontro e che si possono a grandi linee stimare osservando la previsione dell’andamento dell’anomalia della temperatura a 850 hPa, cioè a circa 1500 metri. Si passerà dagli attuali 6-12 °C sopra la media che si stanno registrando sulla maggior parte delle nostre regioni ai 3-7 °C sotto la media che sperimenteremo tra sabato e domenica, per risalire diffusamente fino a 9-13 °C sopra i valori climatologici del periodo entro giovedì prossimo.
Potremmo quindi avere un calo termico di 8-15 °C, seguito da una netta ripresa anche di 12-18 °C: una previsione che, specie per quanto riguarda il marcato aumento successivo alla sensibile diminuzione, risulta ad oggi più attendibile per le quote collinari e montuose, mentre è per il momento un po’ meno affidabile per quanto riguarda i bassi strati. In questo caso, infatti, bisognerà valutare se l’instaurarsi delle condizioni anticicloniche a partire dall'inizio della prossima settimana sarà accompagnato dalle inversioni termiche che, con l'eventuale formazione di nubi basse e nebbie, limiteranno l’aumento delle temperature e quindi attenueranno l’intensità dell’anomalia.