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Scritto da Andrea Corigliano Domenica 26 Novembre 2023 11:00

UNA SETTIMANA CON DINAMICHE PREVALENTEMENTE INVERNALI

La perturbazione attesa tra il 27 e il 28 novembre 2023Il primo impulso di aria artica giunto fin sul Mediterraneo ha portato con sé il primo sussulto invernale proprio sul finire di una stagione autunnale trascorsa, dal punto di vista termico, ben sopra le righe: con le nevicate che nella giornata di ieri si sono spinte fino a quote collinari sull’Appennino centro-meridionale e con le prime diffuse gelate che questa mattina hanno interessato soprattutto le regioni centro-settentrionali, abbiamo così sperimentato gli effetti della prima irruzione di aria fredda che è riuscita, dopo tante settimane, a ritagliarsi uno spazio anche alle nostre latitudini.

Questa evoluzione si inserisce nel novero delle attive condizioni atmosferiche, trascorse all’insegna della generale dinamicità, che si sono fatte strada dalla seconda metà di ottobre con l’arrivo dei primi sistemi nuvolosi dall’Oceano Atlantico: l’unica differenza sostanziale rispetto agli episodi perturbati di stampo autunnale è proprio l’inserimento più incisivo di correnti fredde che conferiscono così alla dinamica atmosferica connotati più consoni alla nuova stagione che sta per iniziare. Nel corso della prossima settimana sarà questo il filo conduttore del tempo sull’Italia: un reiterato passaggio di consegne tra richiami di aria mite e irruzioni fredde che si legheranno al transito, sull’Europa centrale, di circolazioni cicloniche strutturate: le figure di bassa pressione agiranno come autentiche macchine termiche per convertire in lavoro – e quindi in perturbazioni e fenomeni – quel gradiente di temperatura che si verrà a creare tra l’aria fredda artica ormai giunta alle medio-alte latitudini europee e l’aria mite mediterranea.

Un primo sistema perturbato ci interesserà proprio all’inizio della settimana (fig. 1, a sinistra): la depressione proverrà dal sud della Groenlandia ed entrando sul continente andrà a unirsi al vortice artico per disegnare una vasta circolazione ciclonica estesa fino alle coste occidentali europee. In riferimento all’Italia, tra il pomeriggio-sera di domani e martedì il sistema perturbato associato porterà le precipitazioni più organizzate al Centro-Sud e in modo particolare sul versante tirrenico perché sarà maggiormente esposto al richiamo mite e umido (fig. 1, a destra): il flusso di aria più temperata determinerà altresì una sensibile risalita della quota dello zero termico e, di pari passo, delle nevicate. Neve che, invece, cadrà fino a quote basso-collinari sui versanti esteri delle Alpi, cioè dove la circolazione ciclonica in transito andrà ad spingere una massa d’aria che resterà nel complesso fredda.

Bisognerà poi aspettare la seconda parte della settimana, grosso modo tra giovedì 30 novembre e venerdì 1° dicembre, per avere probabilmente una replica di questa evoluzione (fig. 2, a sinistra). La vasta circolazione ciclonica europea, ruotando su sé stessa, andrà a stimolare l’ingresso da nord-ovest di un nuovo impulso con l’ausilio di una pulsazione meridiana dell’Anticiclone delle Azzorre. Si verranno così a creare le condizioni per un nuovo passaggio perturbato e quindi un nuovo avvicendamento tra correnti miti e fredde, queste ultime destinate a interessare probabilmente tutta la penisola nei giorni a seguire.



Vista la distanza temporale, bisognerà ancora valutare meglio questa seconda evoluzione che potrebbe determinare ancora condizioni favorevoli a nevicate fino a bassa quota sulle aree alpine, ma questa volta interessando anche i nostri versanti. La traccia lasciata da questa dinamica atmosferica è ben visibile nel comportamento dell’anomalia media di temperatura prevista a 2 metri durante la prossima settimana (fig. 2, a destra): si nota il «polo del freddo» tra la penisola scandinava e l’Europa centro-orientale che sono crocevia dell’aria artica in parziale ingresso anche dal Golfo del Leone e il richiamo mite che sarà dominante sulle estreme regioni meridionali.

Il debutto dell'inverno meteorologico 2023


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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera