Ottobre 2023 è stato un mese dai due volti. Se nella prima metà il dominio della circolazione anticiclonica facente capo al promontorio nord africano ha garantito una prevalenza di tempo stabile e soleggiato (fig. 1, a sinistra), nella seconda metà l’ingresso delle correnti atlantiche ha aperto la strada alla stagione autunnale con l’arrivo in sequenza di diversi sistemi perturbati anche sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo (fig. 1, a destra).
Abbiamo così avuto un netto cambio di passo dello stato del tempo su buona parte della nostra penisola che ha visto l’arrivo di precipitazioni, risultate su alcune aree anche molto abbondanti. Non abbiamo invece avuto cambiamenti sostanziali della temperatura che ha continuato a registrare valori ben al di sopra delle medie climatologiche del periodo a causa della costante presenza, alle nostre latitudini, di aria calda di matrice subtropicale che è affluita sulle nostre regioni sotto la spinta del promontorio subtropicale prima e della curvatura ciclonica poi: l’effetto combinato delle due dinamiche ha quindi determinato, giorno dopo giorno, la costruzione di un’anomalia termica mensile che, a conti fatti, è risultata essere di portata storica.
Ottobre 2023 è stato infatti per l’Italia il più caldo dal 1800. Secondo l’analisi statistica condotta dall’ISAC-CNR di Bologna, la temperatura media che abbiamo registrato nel corso dei trentuno giorni è stata di 3.15 °C più elevata rispetto alla climatologia del periodo, calcolata sul trentennio 1991-2020 (fig. 2). Un segnale molto pesante se si pensa che supera di ben 1 °C il precedente record che era stato stabilito nel 2001 con +2.16 °C e se si pensa che appena un anno fa avevamo registrato il secondo ottobre più caldo.
In questo modo, gli otto mesi di ottobre più caldi che sono stati registrati si collocano tutti negli Anni Duemila: proseguendo la classifica che si può vedere in tabella, troviamo infatti al 6° posto il 2019 con +1.35 °C, al 7° posto il 2013 con +1.29 °C e all’8° posto il 2006 con +1.11 °C. Per arrivare al 9° posto bisogna arrivare all’ottobre del 1990, quando l’anomalia (calcolata sempre rispetto allo stesso trentennio di riferimento) fu di +1.07 °C.