Non sono passate neanche due settimane da quando raccontavamo di un anticiclone di blocco che si era ben piazzato sull'Europa occidentale, che aveva esposto soprattutto il Centro-Nord dell’Italia alla terza onda di calore estiva, che aveva fatto cadere diversi record di caldo per la terza decade di agosto su alcune delle nostre regioni e che aveva fatto registrare nuovi primati assoluti e relativi per la calura sulla vicina Francia. Dopo il passaggio della fase fresca e instabile che ha posto fine a questo periodo di caldo intenso in senso assoluto (temperature massime tra 34 e 39 °C in Italia e anche oltre i 40 °C in Francia) e in senso relativo (anomalia fino a 10-14 °C oltre la media stagionale), ecco che l’atmosfera si prepara a riavvolgere il nastro e a ripartire daccapo per proiettare sullo schermo celeste dell’Europa occidentale un film che racconterà quasi la stessa storia: quella di un nuova configurazione sinottica ingessata in cui il protagonista assoluto sarà ancora il promontorio nord africano in quota, stretto ai lati da due figure depressionarie.
Analizzando l’evoluzione in chiave probabilistica e guardando quindi il segnale medio che emerge dai calcoli della modellistica numerica, sembra che almeno fino alla fine della prima decade di settembre siano le condizioni di stabilità atmosferica a condizionare lo stato del tempo sull’Italia e quindi a garantire un prevalente soleggiamento (fig. 1). Solo le estreme regioni meridionali potrebbero restare ai margini della figura anticiclonica, con il tempo probabilmente condizionato dalla circolazione di bassa pressione che si attiverà nei prossimi giorni soprattutto alle quote superiori tra il Mare Ionio e l’Egeo e che da questa posizione incrementerà l’instabilità da martedì 5 settembre per via dell’afflusso di aria relativamente più fresca in movimento lungo il fianco destro della campana di alta pressione.
A causa di una dinamica opposta, il settore sud-occidentale europeo sarà invece sotto l’influenza del richiamo di aria calda subtropicale: le condizioni atmosferiche prevalentemente soleggiate si accompagneranno così anche a temperature che saranno destinate ad aumentare anche sensibilmente e che in questo modo andranno a plasmare una nuova fase meteorologica caratterizzata da pesanti anomalie positive, destinate a interessare in un primo momento solo la regione francese (fig. 2, a sinistra) e successivamente anche la Germania centro-meridionale, la Svizzera, l’Austria e la nostra regione alpina (fig. 2, a destra). Su queste aree si prevedono, per circa dieci giorni, valori termici anche di 6-10 °C oltre la media del periodo, mentre sulle Alpi la quota dello zero termico potrebbe arrivare a oscillare per alcuni giorni consecutivi tra i 4500 e i 5000 metri (fig. 3).