Siamo entrati nel pieno di una bolla di calore che, tra alti e bassi, interesserà soprattutto le nostre regioni centro-meridionali almeno fino alla prima parte della prossima settimana. Anche sul Nord Italia il caldo intenso si farà sentire, ma la coperta del promontorio nord africano non sarà sufficientemente lunga da coprire tutte le regioni. Il Settentrione si trova infatti ai margini dell’azione stabilizzatrice della figura anticiclonica ed è quindi più esposto a infiltrazioni di aria relativamente più fresca e instabile che scorre al di là dell’arco alpino e che costituisce il bordo meridionale del grande fiume atmosferico a cui diamo il nome di flusso atlantico, pilotato in questi giorni sull’Europa dall’ampia circolazione ciclonica centrata sulla penisola scandinava.
Tra domani (mercoledì 19) e dopodomani (giovedì 20) queste correnti periferiche riusciranno a portarsi anche sul versante italiano dell’arco alpino e in questo modo andranno a instabilizzare relativamente l’atmosfera soprattutto sul Nord-Est. L’elevata energia potenziale presente nei bassi strati sotto forma di calore e di umidità potrà quindi essere spesa per formare temporali che, ancora una volta, potrebbero risultare localmente intensi e quindi essere accompagnati da nubifragi, grandinate anche di grosse dimensioni e violente raffiche di vento.
Non è semplice localizzare la dinamica di questo tipo di eventi, non solo per la natura del fenomeno che si sviluppa su scale spazio-temporali ridotte ma anche perché i probabili fenomeni saranno innescati da lievi cedimenti del promontorio nord africano in quota e di conseguenza possono ancor di più insorgere quelle incertezze legate al fatto che stiamo emettendo una previsione basandoci su una simulazione modellistica: basta quindi una lieve sovrastima o sottostima per osservare, a posteriori, incongruenze tra previsione e realtà.