È dalla seconda decade di maggio che le nostre latitudini vedono al governo del tempo uno stato instabile dell’atmosfera che è arrivato a sfociare anche in condizioni perturbate e che ha ribaltato quel disegno sinottico così tanto restìo a concedere alla nostra penisola le piogge primaverili. Come abbiamo potuto osservare in questi giorni, anche l’inizio dell’estate meteorologica sta proseguendo sulla stessa falsa riga dal momento che la circolazione a grande scala continua a essere condizionata da quell’anticiclone di blocco in posizione ormai semipermanente nei dintorni delle Isole Britanniche (fig. 1). Un campo di alta pressione in posizione anomala che ha indotto, a latitudini più meridionali, la costruzione di un canale depressionario ancora più anomalo proprio laddove l’Anticiclone delle Azzorre dovrebbe essere di casa.
Diventa infatti ragguardevole osservare per esempio attualmente attivo, nei dintorni delle isole omonime da cui l’alta pressione oceanica prende il nome, un ciclone extratropicale che nel proprio occhio ha raggiunto la pressione di 992 hPa e che quindi, proprio per questo valore da record assunto dal campo barico su tutta l’area, amplifica notevolmente l’anomalia della circolazione atmosferica che sta condizionando il vicino Atlantico e, di riflesso, anche quella del Mediterraneo centro-occidentale, dove le condizioni di instabilità risultano da alcuni giorni particolarmente accentuate, salvo temporanee attenuazioni.
A tal proposito, una fase un po’ meno irrequieta del tempo subentrerà nei prossimi giorni perché l’area anticiclonica presente ora a ovest delle Isole Britanniche sposterà i propri massimi sulla penisola scandinava, andando così di pari passo a permettere l'evoluzione verso levante anche la flebile radice subtropicale che la alimenta e la tiene in vita (fig. 2, a sinistra). Nulla a che vedere con l’arrivo del promontorio nord africano, ma con l’ingresso di una blanda curvatura anticiclonica in quota che proverà a rendere un po’ più stabile le condizioni meteorologiche soprattutto sui versanti occidentali dell’Italia, specie tra venerdì e domenica. Sui versanti orientali e sulla penisola balcanica, invece, la ridotta curvatura ciclonica del flusso in quota tenderà probabilmente a rendere magari più localizzati gli spunti instabili e quindi a circoscrivere l’attività cumuliforme e temporalesca soprattutto nel pomeriggio.