La dinamica atmosferica è un marchingegno meraviglioso che ci mostra in tutto il suo splendore quanto può essere affascinante seguire le vicissitudini meteorologiche. Anche l’evoluzione che ci attende nelle prossime 72 ore è l’ennesima rappresentazione di come la circolazione delle masse d’aria componga una sorta di puzzle in cui le tessere si rinnovano di continuo e si incastrano a cascata per dare forma proprio a quei disegni barici che poi analizziamo e commentiamo per prevedere il tempo che ci aspetta.
L’analisi di oggi parte da quella stretta saccatura in discesa lungo il fianco orientale dell’anticiclone di blocco presente sul Mar di Norvegia (fig. 1): sarà questa struttura depressionaria ad evolvere nelle prossime ore in goccia fredda e a rubare la scena all’ampia circolazione di aria fresca e instabile che ormai da diversi giorni, in fase di lenta attenuazione, sta interessando l’Europa centro-meridionale e la nostra penisola mostrandosi più attiva sulle nostre regioni centrali e meridionali.Entro giovedì 20 la circolazione di aria fredda e instabile scivolerà verso sud-ovest e si porterà sulla Francia (fig. 2).
Nel corso di questa evoluzione esporrà le nostre regioni settentrionali al richiamo di correnti sud-occidentali in quota che, assumendo proprio una componente di moto ciclonica in media e alta troposfera, renderanno instabile la colonna d'aria e quindi getteranno le basi per avere la formazione di una fenomenologia a prevalente carattere convettivo in spostamento dal settore di nord-est a quello di nord-ovest (fig. 3). Il passaggio instabile si affaccerà sul Triveneto dal pomeriggio-sera di domani (mercoledì 19), per poi raggiungere l’apice della propria intensità e diffusione nella giornata di giovedì quando i fenomeni più diffusi e intensi dovrebbero concentrarsi tra Piemonte orientale e Veneto centro-occidentale.