È ormai in via di attenuazione la circolazione settentrionale che tra ieri e oggi ha velocemente attraversato l’Italia, apportando un generalizzato calo termico e condizioni di instabilità specie al Centro-Sud. Da ovest, adesso, un modesto promontorio ripristinerà condizioni di stabilità atmosferica per qualche giorno e, con l’arrivo di aria più mite di matrice subtropicale, permetterà al campo termico di riprendere parte dei gradi perduti in attesa di una nuova probabile diminuzione dei suoi valori. Nell’ultima analisi abbiamo già fatto cenno all’andamento altalenante che avrebbero avuto le temperature nei prossimi giorni, causato dalla successione tra fasi meteorologiche caratterizzate dall’avvicendamento, anche sul Mediterraneo, di masse d’aria provenienti da direzioni opposte: si tratta di dinamiche della circolazione atmosferica che dimostrano appieno la vivacità e l’irrequietezza di questa stagione e che quindi non dovrebbero meravigliare più di tanto.
In questa successione di eventi, il nostro guardo è ora rivolto all’evoluzione che potrebbe condizionare il nostro tempo almeno nella prima parte della prossima settimana e che vedrà i suoi prodromi a partire da venerdì 31 marzo, quando l’approssimarsi alle Isole Britanniche di un profondo minimo – seguito temporaneamente da tese correnti occidentali in aperto Oceano Atlantico – determinerà un primo calo della pressione atmosferica sul nostro bacino centrale del Mediterraneo e il passaggio della coda di una perturbazione. La figura di bassa pressione evolverà verso nord-est e raggiungerà probabilmente l’Europa centrale nel corso del prossimo fine settimana, incalzata da una nuova rimonta anticiclonica da ovest che, in base agli ultimi calcoli, sembrerebbe essere anche abbastanza strutturata e sviluppata in ampiezza.
Questa evoluzione comporterebbe così l’ingresso sul Mediterraneo di aria più fredda e lo sviluppo meridiano del vortice ciclonico nella formazione di una saccatura che potrebbe condizionare il tempo dell’Italia almeno fino ai primi giorni della Settimana Santa: saremmo quindi di fronte a un cambiamento di circolazione più duraturo ed incisivo rispetto a quello che ci ha interessato nelle ultime 48 ore.