Per i prossimi 6 o 7 giorni lo scenario meteorologico sarà condizionato dalla presenza dell’Anticiclone delle Azzorre che si ergerà a scudo sull’Europa occidentale: si tratta di un disegno barico che conosciamo molto bene perché è stato quello che l’anno scorso ha contribuito a peggiorare, passo dopo passo, lo stato di siccità sull’Italia e in modo particolare su Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Ponente Ligure ed Emilia. Ancora una volta ci troviamo quindi a presentare un’evoluzione del tempo penalizzante sotto questo punto di vista perché, nella posizione che andrà ad assumere, il campo di alta pressione esporrà molto probabilmente le nostre regioni a quel flusso in quota da nord-ovest che sulle regioni sottovento porterà inevitabilmente aria secca per venti di föhn.
In questo quadro che vale nelle linee generali si inseriranno probabilmente due episodi. Il primo atteso tra venerdì 3 e sabato 4 febbraio e il secondo che potrebbe farsi strada qualche giorno dopo. Per quanto riguarda l’episodio che prenderà forma venerdì, è evidente come la posizione dell’alta pressione oceanica a ridosso delle Alpi occidentali e del nostro versante di ponente porterà su questi settori le condizioni di massima stabilità atmosferica che invece lasceranno il posto ad una modesta variabilità sul versante adriatico centrale e il Sud, dove la circolazione presenterà una curvatura ciclonica in veloce allontanamento verso la Grecia (fig. 1, a sinistra).
Se la nuova massa d’aria in arrivo, al più moderatamente fredda, interesserà quindi il settore adriatico centrale e il Sud in genere con scarti dalla media fino a 2-4 °C in meno a circa 1500 metri, le regioni di Nord-Ovest subiranno probabilmente gli effetti dei venti di caduta dalle Alpi e quindi potrebbero sperimentare un quadro termico piuttosto mite, inversioni termiche a parte che al momento non possono essere ancora valutate.
A tal proposito è estremamente didattico osservare a circa 1500 metri l’addossamento dell’aria fredda a nord dell’arco alpino – ben rappresentata anomalia negativa di temperatura – contrapposto agli effetti di riscaldamento per compressione adiabatica a cui andrà probabilmente incontro la medesima massa d’aria sul versante sottovento, dove si prevede alla stessa quota un’anomalia termica positiva (fig. 1, a destra).