L’Epifania, oltre alle feste, si porterà via anche l’anticiclone nord africano. Proprio durante il prossimo fine settimana, infatti, il flusso perturbato atlantico riuscirà a farsi strada anche sul Mediterraneo centro-occidentale inviando la prima perturbazione di questo 2023, iniziato nel campo termico sotto il segno di una pesante anomalia positiva.
L’abbassamento di latitudine delle correnti vorticose in uscita dal Ciclone d’Islanda avrà così il merito di chiudere una fase anticiclonica che ha mosso i primi passi intorno al 19-20 dicembre e di rendere l’evoluzione atmosferica di casa nostra un po’ più movimentata, dopo la lunga fase di stallo delle ultime due settimane. In base agli ultimi aggiornamenti, analizzati in chiave probabilistica per la distanza temporale che ancora ci separa dall’evento, sembra che il passaggio perturbato possa assumere connotati tardo autunnali perché, seppur andremo inevitabilmente incontro a un calo delle temperature, sarà probabilmente il freddo invernale a marcare ancora all’appello.
Il disegno barico che accompagnerà il passaggio del sistema frontale e delle annesse precipitazioni, che tra domenica 8 e martedì 10 dovrebbero interessare un po’ tutte le regioni, vedrà infatti in azione una saccatura che non sarà particolarmente ampia e che di conseguenza non riuscirà più di tanto a trascinare verso sud la massa di aria fredda di origine polare marittima che invece raggiungerà senza problemi l’Europa centrale, fino allo spartiacque alpino.
All’inizio della prossima settimana parte di questa massa d’aria entrerà certamente dalla Valle del Rodano e dalla porta della bora, ma come sempre accade quando c’è di mezzo il nostro baluardo alpino o le Alpi Dinariche, ci troviamo di fronte a un ostacolo orografico che trattiene il nucleo freddo più intenso al di là: è quindi intuibile che se sull’Europa centrale transiteranno probabilmente a 1500 metri (850 hPa) isoterme di -2/-3 °C (stima come valore medio), non si potrà pretendere chissà quali temperature alla stessa quota sulla verticale della nostra penisola.