La circolazione che si può osservare nella cartina è quella che in linea di massima ci accompagnerà nella seconda settimana di ottobre.
Ci troviamo in media troposfera a circa 5500 metri di quota, cioè ad un’altezza alla quale possiamo osservare l'andamento delle correnti portanti del tempo sul comparto euro-atlantico.
Si notano, in particolare, tre diversi stati delle condizioni meteorologiche. Il primo farà capo al flusso atlantico che scorrerà oltre il 50° parallelo: si tratta di quella corrente zonale, prevista piuttosto tesa, in cui si formano di solito i sistemi nuvolosi che sono tipici della stagione autunnale e che si sviluppano in maniera più organizzata quando la corrente presenta ondulazioni che aumentano in ampiezza.
Il vero autunno mediterraneo è legato proprio all’abbassamento di latitudine di questo nastro irrequieto dell’atmosfera perché ad esso si lega la fabbrica delle perturbazioni che poi si muovono accompagnate da centri ciclonici ben strutturati a tutte le quote.
Il secondo stato del tempo farà invece capo all’Anticiclone delle Azzorre che, in posizione di sentinella ad ovest delle coste occidentali europee, permetterà la fuoriuscita parziale di aria umida e moderatamente instabile dalla banda periferica perturbata: questa massa d'aria, sfruttando una sorta di lacuna barica che sarà presente per tutto il periodo sul Mediterraneo, sarà pilotata soprattutto verso le nostre regioni centro-meridionali dove, almeno fino a giovedì, dominerà il terzo stato del tempo che abbiamo nominato e che oscillerà tra la variabilità e l’instabilità.