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Scritto da Andrea Corigliano Martedì 02 Agosto 2022 16:00

ANOMALIA DELLA CIRCOLAZIONE DA MAGGIO A LUGLIO: IL 2022 BATTE IL 2003

Geopotenziali 500hPa mediato su maggio, giugno e luglioIn quella famigerata estate del 2003 il grande caldo iniziò a interessare l’Europa centro-occidentale dai primi di maggio, si attenuò parzialmente a luglio e raggiunse l’apice della sua intensità ad agosto. Furono quattro mesi davvero difficili in cui, per la prima volta della storia climatica europea da quando sono iniziate le registrazioni regolari della temperatura, i cittadini dovettero sopportare una situazione meteorologica straordinaria, tanto che fu statisticamente dimostrato che una condizione di caldo anomalo così marcato e persistente avrebbe avuto tempi di ritorno pari a diversi migliaia di anni.

Diciannove anni più tardi, invece, sembra che la dinamica atmosferica abbia tutta l’intenzione di superare questo triste primato assoluto perché, già su base trimestrale, da un confronto tra il periodo maggio-luglio del 2003 con il medesimo di quest’anno il record è stato già abbondantemente superato, almeno per quando riguarda le anomalie della circolazione atmosferica. Il segnale medio dominante dell'atmosfera riferito a questi tre mesi (maggio, giugno e luglio) del 2003 e del 2022 è infatti quasi sovrapponibile (fig. 1) perché in entrambi i casi si nota la forma dell’ondulazione subtropicale continentale espandersi proprio verso il Mediterraneo centrale e l’Italia, a dimostrazione della persistenza di questo tipo di configurazione.

Quest’anno, però, il campo medio di geopotenziale a 500 hPa ha evidenziato molto chiaramente come l’elevazione del promontorio nord africano sia stata più pronunciata rispetto al 2003, tanto da determinare un’anomalia più marcata delle altezze di questa superficie isobarica (fig. 2): se diciannove anni fa il Centro-Nord vide sulla propria verticale il piano di 500 hPa alzarsi rispetto alla media di circa 40 metri, quest’anno sulla verticale della stessa area quel piano si è posizionato tra i 50 e i 60 metri oltre la media climatologica del trentennio 1991-2020.



In questo 2022 abbiamo quindi registrato superfici di geopotenziale ancor più elevate perché sono state più intense le avvezioni di aria calda dall’entroterra nord africano (fig. 3). Se infatti tra il maggio e il luglio del 2003 abbiamo trascritto negli annali un’anomalia media di temperatura a 850 hPa che in quasi tutta l’Italia – ad eccezione delle estreme regioni meridionali e della Sicilia – è stata superiore ai +2.0 °C e ha presentato scarti uguali o di poco superiori ai +2.4 °C sulle nostre regioni centro-settentrionali, quest’anno sulla stessa area il limite inferiore dell’anomalia positiva è partito da +2.4 °C e ha raggiunto o localmente superato i +3.2 °C.

Sarebbe un po’ come dire che, se la circolazione atmosferica avuta nel trimestre maggio-luglio 2003 fosse considerata oggi la norma, il trimestre maggio-luglio 2022 risulterebbe di circa 0.5/1 °C più caldo rispetto a una nuova norma ritenuta già eccezionale e raggiungerebbe valori significativamente anomali anche rispetto ad un nuovo clima. In parole povere, avremmo un’anomalia significativa rispetto un’anomalia già aberrante. Per chiudere il cerchio, non ci resta ora che vedere quali saranno quantitativamente gli effetti di questa situazione anche sulle anomalie della temperatura registrate al suolo che saranno come sempre elaborate e pubblicate dall’ISAC-CNR di Bologna.

Anomalia dei geopotenziali 500hPa mediata su maggio, giugno e luglio
Anomalia della temperatura 850hPa mediata su maggio, giugno e luglio


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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera